La notizia ha fatto tremare gli amanti della musica e della tradizione televisiva italiana: il Festival 2026 potrebbe non tenersi più a Sanremo.
Dopo una storica sentenza del Consiglio di Stato, il Comune ligure dovrà obbligatoriamente indire una gara pubblica per affidare l’organizzazione della celebre kermesse, ponendo fine al monopolio della Rai e a una prassi consolidata da decenni.
Questa svolta ha aperto la porta a un’inedita possibilità: il Festival della Canzone Italiana potrebbe cambiare città, sede e forse anche nome. L'ipotesi ha scatenato l’interesse di diverse città italiane, desiderose di diventare la nuova casa del Festival.
Ma perché Sanremo potrebbe perdere la sua kermesse? Quali sono le città candidate a ospitare il Festival 2026? E come cambieranno i meccanismi di gestione dell’evento più seguito della televisione italiana? Scopriamolo insieme.
Tutto è iniziato con la sentenza n. 5602 del Consiglio di Stato, che ha stabilito l'illegittimità dell’affidamento diretto alla Rai per l’organizzazione del Festival. Il marchio “Festival della Canzone Italiana” è infatti di proprietà del Comune di Sanremo, che da ora in poi dovrà procedere attraverso gara pubblica, nel pieno rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza e concorrenza.
Fino a oggi, l'organizzazione era garantita alla Rai tramite convenzione biennale, con gestione esclusiva anche dei diritti media, pubblicitari e commerciali. Un accordo storico, ma non più giustificabile in base alle normative sui contratti pubblici.
????Il muro di Sanremo sta per crollare: il Festival potrebbe restare a Sanremo.
— Cinguetterai (@Cinguetterai) August 7, 2025
Dopo la candidatura di molte città per ospitare #Sanremo2026, sembra che il noto Comune ligure stia accettando i miti consigli. Si è vicini all'intesa con la Rai.
Le condizioni⤵️
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La Rai, pur potendo partecipare alla futura gara, non accetta più passivamente l’incertezza, e ha iniziato a valutare piani alternativi. Il rischio concreto è che, se non si troverà un nuovo accordo con l’amministrazione ligure, il Festival 2026 possa spostarsi altrove, dando vita a una versione rinnovata — magari anche con un nome diverso, come “Festival della Canzone Rai”.
Nel caso il Festival debba abbandonare la storica cornice dell’Ariston, diverse città italiane sono pronte a raccogliere il testimone. In cima alla lista c'è Torino, considerata favorita per motivi logistici e strutturali: ha già ospitato l'Eurovision 2022, dispone di studi Rai collaudati e infrastrutture moderne.
Ma Torino non è l’unica candidata. Si sono già fatte avanti anche:
Tutte queste città vedono nel Festival 2026 una straordinaria opportunità economica, turistica e d’immagine. Il cambiamento potrebbe ridisegnare il rapporto tra tv, territorio e musica, dando nuova linfa alla manifestazione.
Mentre Carlo Conti, direttore artistico del Festival 2026, è già al lavoro per selezionare brani e artisti, la macchina organizzativa resta in attesa del verdetto finale. Il conduttore toscano sta operando con grande serietà, determinato a mantenere alta la qualità dello spettacolo, qualunque sia la città ospitante.
Nel frattempo, si fa largo l’ipotesi che, in caso di trasloco, il Festival possa assumere un nuovo nome, diventando a tutti gli effetti un prodotto Rai e perdendo il legame diretto con Sanremo. Si parla di “Festival della Canzone Rai”, un titolo che mantiene intatta la missione culturale dell’evento, ma ne aggiorna l’identità.