La musica italiana ha perso uno dei suoi protagonisti più iconici: Claudio Benassi, fondatore, batterista e anima storica del gruppo beat “I Corvi”, si è spento nell’agosto 2025 all’età di 84 anni. Il suo percorso umano e musicale ha segnato profondamente la storia del rock alternativo italiano, lasciando un’eredità che attraversa generazioni di artisti e appassionati.
La notizia della morte di Claudio Benassi ha suscitato unanime cordoglio nel mondo della musica italiana. Benassi si è spento all’età di 84 anni, chiudendo così un capitolo fondamentale della scena beat italiana. Al momento, secondo le fonti di settore, non sono state rese pubbliche le cause precise della sua morte. La discrezione, del resto, ha sempre accompagnato la figura di Benassi, così come un profondo rispetto per la sua privacy.
Claudio Benassi era nato nel 1941 e aveva compiuto 84 anni nell’ottobre 2024. Originario di Parma, Benassi ha vissuto nella città emiliana, da cui i Corvi sono partiti per conquistare le platee nazionali. Da giovane, la passione per la musica lo portò a fondare nel 1965 il celebre complesso beat “I Corvi”, la prima indie band italiana, assieme a Italo “Gimmi” Ferrari, Fabrizio “Billo” Levati e Angelo Ravasini. La parabola dei Corvi rispecchia in pieno la storia del beat italiano dagli anni ‘60 fino alle sperimentazioni degli ultimi decenni.
Le informazioni sulla vita privata di Claudio Benassi sono sempre state scarse e protette dalla riservatezza del musicista. Non risultano dichiarazioni pubbliche su una moglie o sui figli; Benassi ha preferito mantenere separata la sua sfera più intima dalla notorietà artistica. La sua dedizione totale ai Corvi e alla musica ha reso il gruppo, per molti versi, la sua vera “famiglia artistica”, rimasta al suo fianco fino all’ultimo concerto.
La carriera di Claudio Benassi rappresenta uno dei capitoli più avvincenti del beat italiano. Dopo la fondazione dei Corvi nel 1965, il successo arrivò grazie alla canzone “Un ragazzo di strada”, divenuta un vero e proprio inno generazionale e reinterpretata negli anni da artisti come Vasco Rossi, Pooh, Marracash e Calibro 35. Benassi visse le epoche di massimo splendore del gruppo: dalla rivoluzione beat allo scioglimento nel 1972, passando per la rinascita negli anni ’80 e la nuova formazione dal 2014, quando fu l’unico membro originario a proseguire la tradizione e lo spirito del gruppo. Con lui, i Corvi hanno calcato palchi prestigiosi e festival storici, incidendo dischi fondamentali e mantenendo viva una linea alternativa nel panorama musicale italiano.
Oltre alla musica, Benassi ha raccontato la storia dei Corvi nel libro “Ragazzi di strada… i Corvi”, trasmettendo le emozioni e le difficoltà di una band controcorrente. Il suo ruolo non fu solo quello del batterista: fu vero motore creativo, promotore di nuove sonorità e punto di riferimento per intere generazioni di musicisti.
Con la scomparsa di Claudio Benassi si chiude un’epoca: quella di un artista che ha saputo incarnare lo spirito anarchico, alternativo e passionale della scena beat italiana. Rimane la sua musica, l’esempio e la memoria indelebile di un vero Corvo.