09 Aug, 2025 - 11:52

"Un figlio a ogni costo", come finisce e dov’è stato girato il thriller?

"Un figlio a ogni costo", come finisce e dov’è stato girato il thriller?

Chi non ha mai sognato un parto circondato da candele profumate, cuscini morbidi e la dolce voce di una doula che ti rassicura? Ecco, "Un figlio a ogni costo" ha preso questa immagine idilliaca e l’ha buttata giù da una scogliera, trasformandola in un thriller domestico da far venire la pelle d’oca.

La protagonista, Hailey (Brooke Burfitt), è al nono mese di gravidanza e si sente pronta a vivere il momento più importante della sua vita nella tranquillità di casa. Ha un marito premuroso, Joe (Jason Burkey), e una doula apparentemente affidabile, Bea (Poppy George), che sembra uscita da un catalogo di assistenti per il parto.

Ma dietro a quelle tazze di tisana fumante e ai sorrisi rassicuranti, si nascondeva una tensione sotterranea che, scena dopo scena, si è trasformata in una valanga di bugie, sospetti e pericoli. E noi spettatori ci siamo ritrovati a guardare ogni volto con diffidenza, come se persino il gatto potesse avere un piano segreto.

Dove è stato girato "Un figlio a ogni costo"?

Dimenticatevi delle solite strade grigie e piovose dei classici film thriller: "Un figlio a ogni costo" ha scelto come scenario niente meno che Bermuda, un arcipelago da cartolina incastonato nell’Oceano Atlantico, famoso per le spiagge color zucchero e il mare che sembra photoshoppato. Un posto dove, almeno in teoria, il pericolo dovrebbe esistere solo sotto forma di scottature da sole… e invece.

Le riprese sono iniziate nell’autunno del 2021, quando il cast e la troupe hanno messo piede su quest’isola paradisiaca per trasformarla in un palcoscenico di bugie, inganni e tensione crescente. Il quartiere residenziale soleggiato in cui vivono Hailey e Joe all’inizio è tutto comfort e sicurezza, ma con l’arrivo di Bea la luce tropicale lascia spazio a ombre sempre più inquietanti.

La troupe ha sfruttato la bellezza naturale dell’arcipelago - famoso per attirare turisti dal Regno Unito e dal Canada - per creare contrasti visivi mozzafiato: tramonti rosa e mare cristallino che diventano lo sfondo di segreti pronti a esplodere. Piccola curiosità logistica: Bermuda ha un solo aeroporto funzionante, quindi ogni membro della produzione e ogni cassa di attrezzatura hanno dovuto passare per quell’unico punto di ingresso. E sì, qualcuno sul set ha ammesso che tra una scena e l’altra ci sono state fughe strategiche in spiaggia… perché anche i thriller meritano un po’ di sole.

La trama: amicizie, segreti e colpi di scena

Hailey ha deciso di affidarsi a Bea per partorire in casa, ma la sua amica Jade, un tipo diretto e senza peli sulla lingua, le ha gettato addosso un sospetto ghiacciato: "Quella donna non è chi dice di essere". Jade, infatti, afferma che Bea sia sterile e che la sua improvvisa passione per i parti altrui fosse… diciamo, sospetta.

A peggiorare le cose, Lisa (Gina Hiraizumi), migliore amica di Hailey e voce della ragione, viene trovata morta in circostanze molto misteriose. Un evento talmente improvviso e senza spiegazione da far sembrare il tappeto del salotto un campo minato.

Da questo momento, ogni scena è una giostra di paranoia: sguardi che durano un secondo di troppo, frasi lasciate a metà, piccoli incidenti domestici che sembrano orchestrati da una mente diabolica. Persino il marito Joe, con il suo fare tranquillo, ha iniziato a sembrare troppo… perfetto.

Come finisce "Un figlio a ogni costo"?

Il gran finale è arrivato come un pugno nello stomaco. Jade, ormai fuori controllo, ha rapito la neonata appena nata, ribattezzandola "Dawne presentandola a Joe come se fosse sempre stata sua. Armata di pistola e di un delirio ben costruito, Jade, però, si scontra con Hailey in una scena da manuale del thriller domestico.

Nello scontro, Hailey, con una forza che solo una madre sotto pressione può trovare, impugna un martello e reagisce con un colpo deciso, mettendo fine alla minaccia. La nostra protagonista ha ucciso la sua migliore amica? 

Quando la polvere si è finalmente posata e il respiro ha ripreso ritmo, l’abbiamo ritrovata in ospedale, tra le braccia di Joe e della loro bambina. Pace? Non proprio. Perché lì, tra un mazzo di fiori e un braccialetto rosa, è arrivata una cartolina di compleanno firmata proprio da Jade, inviata dal carcere. Un promemoria inquietante che la follia può sopravvivere anche dietro le sbarre.

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