La polizia l'ha trovato senza vita nella sua abitazione, con una cintura stretta al collo, lo scorso 26 luglio. Raffaele Marangio aveva 78 anni: era uno psicologo, psicoterapeuta e docente molto noto nella sua città, Modena.
La sua morte è ora un giallo: nessuna pista viene esclusa, neanche quella dell'omicidio.
Una laurea in pedagogia a indirizzo psicologico nel 1973, seguita da un diploma di specializzazione triennale in Criminologia Clinica e Psichiatria Forense presso la Facoltà di Medicina dell'Università di Roma. Ma anche un corso di perfezionamento in Biosessuologia Clinica e un master in "Gestalt Counselling" presso l'Aspic di Roma.
Raffaele Marangio esercitava la sua professione di psicologo e psicoterapeuta dal 1991, anno in cui aveva ottenuto l'abilitazione, dopo aver frequentato il percorso quadriennale di formazione in psicoterapia presso l'IPA – Istituto di psicoterapia analitica di Firenze.
Professionista molto conosciuto e stimato, è stato anche fondatore dell'Aspic territoriale di Modena, nonché docente a contratto di Psicologia Clinica presso il Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Modena.
Il macabro ritrovamento del suo cadavere è avvenuto il 26 luglio 2025 nella sua abitazione in via Enrico Stufler a Modena, dopo l'allarme lanciato da alcuni amici che non riuscivano più a mettersi in contatto con lui. Il 78enne, infatti, viveva da solo.
La notizia delle indagini sulla sua morte è stata divulgata dalla Procura solo oggi 12 agosto 2025, a distanza di oltre due settimane dal ritrovamento del cadavere.
Secondo quanto emerso, il personale della Squadra Volante è entrato nel suo appartamento e lo ha trovato in posizione supina, con una cintura stretta al collo. La casa era in ordine e non c'erano segni di effrazione.
Sul posto sono subito intervenuti il 118, i vigili del fuoco, il pm di turno e il medico legale, oltre al personale della Squadra Mobile e il Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica, per effettuare tutti i rilievi del caso.
Le indagini proseguono per ricostruire quanto accaduto negli attimi immediatamente precedenti alla morte dello psicologo. Al momento non viene esclusa alcuna pista, dal suicidio all'omicidio.
Intanto gli inquirenti hanno acquisito i tabulati telefonici e le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona.
La tragica scomparsa di Raffaele Marangio ha lasciato attoniti non solo familiari e amici, ma anche i molti colleghi e tutti coloro che lo conoscevano.
Toccante il ricordo condiviso sui social dall' Associazione per lo Sviluppo Psicologico e Culturale dell'Individuo e della Comunità - Aspic Emilia.
si legge sul post.
"Nel 2013 il mio primo percorso in Aspic a Modena di counseling aziendale. Da quel momento è iniziato tutto, arrivando ad ora. Raffaele Marangio è stato l'anima di una scuola in cui ho sperimentato tanta professionalità e competenza" è il ricordo di Barbara.
scrive su Facebook l'Associazione CNCP: Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti.