16 Aug, 2025 - 10:42

Paolo Frajese, un giornalista “per forza e per amore”

Paolo Frajese, un giornalista “per forza e per amore”

Arrivò a Siena nell’agosto 1973 all’ultimo momento, per sostituire Paolo Valenti, e da allora per venti anni è stato il telecronista del Palio. Il ricordo di Paolo Frajese, giornalista poliedrico, è ancora forte tra gli italiani che ne hanno apprezzato le caratteristiche professionali e umane: arrivò per primo sul luogo del rapimento di Aldo Moro ed è memorabile il collegamento da via Fani con lo studio dove si trovava Bruno Vespa per quella giornata che ha segnato la storia del Paese.

A Siena lo ricordano per il garbo e la passione che caratterizzavano le sue telecronache di una corsa di cavalli che non è solo una corsa, di una festa che non dura un giorno ma vive sulle emozioni e la partecipazione in un anno intero. Per gli amanti del Palio e della televisione c’è un documentario a colori della durata di 54 minuti che Frajese realizzò nel 1983.

Un documentario tv per scoprire il Palio di Siena, la festa immortale

In quel “Per forza e per amore” il giornalista dice: “Anche un visitatore frettoloso ha sentito parlare del Palio ed ha probabilmente letto gli articoli di un giornalista anche lui frettoloso, che gli ha raccontato di come i senesi si trasformino quando sulla Piazza del Campo viene steso un manto di tufo rossastro. Ha letto che i senesi quando si mettono intorno al collo fazzoletti colorati cantano, litigano e qualche volta si picchiano, danno un mucchio di soldi a giovanotti capaci di andare a cavallo senza sella, drogano i cavalli e li portano in chiesa a farli benedire e poi se ne vanno in giro per la città agitando bandiere”. E con questo documentario Frajese ci porta nella festa che da secoli non si ferma.

 

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