Quando si pensa al Festival di Sanremo, il collegamento con Pippo Baudo è immediato. La leggenda della televisione italiana detiene infatti il primato assoluto come presentatore della storica kermesse, avendola condotta tredici volte tra il 1968 e il 2008, un record difficilmente eguagliabile e che ha reso il suo nome indissolubilmente legato al teatro Ariston di Sanremo.
Pippo Baudo ha condotto 13 Festival di Sanremo: un record. Per avere un termine di paragone, Mike Bongiorno – altro grande protagonista della storia di Sanremo – si è fermato a 11 presenze, mentre Amadeus, protagonista degli ultimi anni, è arrivato a 5 consecutivi. Baudo non solo ha condotto più edizioni in assoluto, ma detiene anche il record, condiviso con Bongiorno e Amadeus, di cinque edizioni consecutive, dal 1992 al 1996.
Ecco la lista delle edizioni del Festival di Sanremo presentate da Pippo Baudo:
1968: esordio alla conduzione del Festival.
1984: ritorno dopo 16 anni; edizione che segna il successo di Al Bano e Romina.
1985: riconferma per il secondo anno consecutivo.
1987: edizione da record di ascolti, con uno storico bis di Whitney Houston tra gli ospiti.
1992, 1993, 1994, 1995, 1996: il leggendario quinquennio consecutivo, in cui Baudo sarà anche direttore artistico (in particolare nel 1994).
2002, 2003: ritorno alla guida del Festival dopo alcuni anni, con una nuova generazione di co-conduttori.
2007, 2008: le ultime due conduzioni, in una fase matura della carriera, sanciscono il sigillo definitivo al suo record.
L’ultima apparizione come conduttore risale dunque al 2008. Nel 2019 Pippo Baudo è tornato sul palco dell’Ariston, ma solo come ospite d’onore, accolto da una calorosa standing ovation.
Durante le sue conduzioni, Baudo ha saputo imprimere un’impronta personale al Festival, rinnovandolo più volte e scegliendo spesso – con lungimiranza – artisti e co-conduttori destinati a diventare protagonisti del mondo musicale e dello spettacolo italiano. Sotto la sua direzione hanno mosso i primi passi a Sanremo personalità come Eros Ramazzotti, Laura Pausini e Giorgia, rendendolo non solo presentatore, ma vero e proprio talent scout.
Baudo ha anche saputo gestire con classe momenti di tensione e imprevisti storici: basti pensare all’episodio del 1968 con Louis Armstrong o al drammatico tentativo di suicidio sventato del 1995. Proprio questa straordinaria presenza scenica, la capacità di improvvisare e la familiarità con i meccanismi della diretta hanno reso Baudo una garanzia di successo per la Rai e per il pubblico italiano.
Oltre alle tredici conduzioni record, Pippo Baudo ha anche ricoperto per sette volte il ruolo di direttore artistico del Festival, contribuendo così a definirne la struttura e la linea editoriale nelle edizioni più importanti. La sua creatività è stata determinante anche nell’introduzione delle cinque serate del Festival e nella scelta di sigle ormai entrate nell’immaginario collettivo musicale, come la celebre “Perché Sanremo è Sanremo”.
Il rapporto tra Baudo e Sanremo è stato una vera storia d’amore: la sua voce, il suo stile inconfondibile e la professionalità hanno accompagnato per mezzo secolo l’Italia davanti al televisore, attraversando mutamenti di costume, nuove generazioni di artisti e cambiamenti sociali.