Trent’anni fa, il 20 agosto 1995, a 68 anni moriva Hugo Pratt per un tumore. Annoverato fra i maggiori autori di fumetti italiani, ha raggiunto una notorietà internazionale soprattutto con il personaggio di Corto Maltese. Una mostra su questo artista dalla vita avventurosa, che disegnava romanzi, è in corso a Siena, al palazzo delle Papesse.
Nel corso degli anni l’opera di Hugo Pratt è stata valorizzata e “parlarne oggi significa che la sua eredità è ancora viva ovunque ci sia qualcuno che, come lui, crede che il viaggio sia più importante della meta, che la libertà sia il più prezioso dei tesori, e che i sogni - se raccontati bene - possano diventare vere mappe per navigare nella vita” scrive La Repubblica.
In questa descrizione dell’uomo che aveva nel sangue il cosmopolitismo e la mescolanza culturale c’è anche la spiegazione della sua scelta di aderire in maniera convinta alla massoneria. Nella vita ricca di colpi di scena, osserva il quotidiano, è difficile discernere la verità dalla leggenda in un personaggio che riscrive continuamente la sua biografia insieme a quella del suo doppio perfetto, Corto Maltese.