Con l’avvio imminente della Serie B 2025/26, il regolamento ufficiale conferma la presenza dei playout per la salvezza, ovvero dello spareggio tra la quartultima e la quintultima classificata, che determina la quarta retrocessione in Serie C?
Una domanda che sorge spontanea, alla luce di quanto accaduto al termine dello scorso campionato cadetto.
Se da un lato alcuni addetti ai lavori hanno alimentato il dibattito lanciando dubbi e perplessità, dall’altro tifosi e appassionati si interrogano sempre più spesso sulla validità di questo meccanismo. Un'incertezza che sembra aver raggiunto anche i vertici della Lega Serie B, intenzionati — forse — a rimettere in discussione una formula che non appare più congeniale a nessuno.
Al momento, la risposta è sì: i playout per stabilire la quarta retrocessione in Serie C si disputeranno regolarmente anche nella stagione 2025/26.
Tuttavia, si parla con sempre maggiore insistenza di una possibile abolizione degli spareggi a partire dalla stagione 2026/27. Una decisione che potrebbe nascere dalla volontà di evitare nuove situazioni controverse, come quelle vissute recentemente.
La scorsa stagione è stata segnata da forti tensioni, sia regolamentari che giudiziarie.
La Sampdoria, inizialmente retrocessa per demeriti sportivi dopo aver chiuso al terzultimo posto, è stata successivamente riammessa a disputare i playout a causa della penalizzazione inflitta al Brescia per irregolarità amministrative.
Anche la Salernitana si è trovata coinvolta suo malgrado in una situazione incerta, con il destino legato al playout rimasto indefinito fino all’estate inoltrata.
Episodi come questi hanno generato un clima di confusione, ricorsi e instabilità, spingendo Lega B e FIGC a riflettere su una possibile riforma del sistema.
La proposta attualmente in discussione prevede, a partire dalla stagione 2026/27, l’eliminazione definitiva dei playout. Le ultime quattro classificate retrocederebbero così direttamente in Serie C, senza spareggi.
L’obiettivo è chiaro: rendere il campionato più lineare, equo e trasparente, evitando ambiguità che rischiano di compromettere il lavoro dei club e la passione dei tifosi.