Il nome di Alessandro Basciano continua a dominare le cronache, non solo di gossip ma anche giudiziarie. L’ex volto televisivo, accusato di stalking nei confronti della ex compagna Sophie Codegoni, era stato sottoposto a una misura restrittiva con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Tuttavia, il dispositivo è rimasto alla sua caviglia per pochissimi giorni. Un infortunio improvviso, un pronto soccorso in Grecia e un iter burocratico complesso hanno portato alla sua rimozione, sollevando non poche polemiche.
Ma cosa è successo davvero ad Alessandro Basciano? Perché il braccialetto elettronico è stato tolto così presto? E quali conseguenze potrebbe avere questa vicenda sul suo processo e sulla sua immagine pubblica? Scopriamolo insieme.
Per comprendere l’ultima vicenda che coinvolge Alessandro Basciano, è necessario ripercorrere il contesto giudiziario che lo riguarda.
Dopo la denuncia di Sophie Codegoni, il tribunale aveva disposto una misura cautelare che prevedeva il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dalla ex compagna. Per garantire il rispetto della distanza, il 35enne era stato dotato di braccialetto elettronico, un dispositivo di controllo sempre più utilizzato nei casi di stalking e violenze domestiche.
Già nei primi giorni, però, erano emerse complicazioni. Inizialmente si era parlato addirittura di una mancanza di dispositivi disponibili, un “giallo” che aveva suscitato interrogativi sulla gestione della sicurezza. Solo il 14 agosto il braccialetto è stato applicato a Basciano, ma appena tre giorni dopo il dj è stato visto senza, scatenando un nuovo caso mediatico.
Il valore simbolico di questo dispositivo va oltre la tecnologia: rappresenta il confine tra libertà vigilata e arresti domiciliari. Per questo la sua rimozione così rapida ha attirato ancora più attenzione.
Il colpo di scena arriva da Mykonos, in Grecia, dove Alessandro Basciano si trovava in vacanza. Secondo quanto dichiarato dal suo legale Leonardo D’Erasmo, il 16 agosto il dj avrebbe avuto un incidente con una moto d’acqua, riportando una slogatura alla caviglia. Trasportato al pronto soccorso, i medici avrebbero autorizzato la rimozione del braccialetto elettronico, in quanto l’infortunio impediva di mantenerlo.
Il giorno successivo sui social è circolata una foto che ritraeva Basciano in palestra, apparentemente senza il dispositivo.
Alessandro Basciano non ha più il braccialetto elettronico. “Sono caduto dalla moto d’acqua, me lo hanno tolto al pronto soccorso in Grecia”. Un storia grottesca, soprattutto per la legge italiana, che racconto qui. https://t.co/ggn2QGZlDX pic.twitter.com/293jMuY1nR
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) August 18, 2025
L’immagine è stata poi rimossa, ma ha alimentato dubbi e sospetti: com’era possibile allenarsi con un infortunio così recente? Lo stesso Basciano ha spiegato che quelle immagini erano state scattate in un momento precedente all’incidente, ma la coincidenza ha alimentato scetticismo.
Un altro elemento controverso riguarda la comunicazione: Sophie Codegoni, parte lesa nel procedimento, avrebbe saputo della rimozione del braccialetto solo due giorni dopo, tramite una telefonata del commissariato. Una tempistica che ha sollevato ulteriori critiche sulla gestione della vicenda.
Il caso di Alessandro Basciano ha aperto un ampio dibattito, non solo nel mondo del gossip ma anche in quello legale e mediatico. L’opinione pubblica si interroga sull’efficacia dei sistemi di sorveglianza elettronica e sulla trasparenza delle procedure, soprattutto quando a essere coinvolti sono personaggi noti.
Dal punto di vista giudiziario, la Procura continuerà a monitorare la situazione in vista della chiusura delle indagini. L’accusa resta quella di condotte persecutorie nei confronti di Sophie Codegoni, supportate da testimonianze e chat acquisite dagli inquirenti. La rimozione del braccialetto, seppur giustificata da motivi medici, rischia di complicare ulteriormente l’immagine pubblica di Basciano, sempre più diviso tra carriera televisiva, vicende personali e questioni legali.
Resta ora da capire se e quando il dispositivo sarà riapplicato, o se verranno adottate misure alternative per garantire il rispetto del divieto di avvicinamento.