Quando si parla di Hulk Hogan, non si parla solo di wrestling: si parla di un’icona pop, di un simbolo anni '80 e '90 che ha fatto sognare intere generazioni di fan. La sua morte improvvisa, avvenuta il 24 luglio all’età di 71 anni, ha scosso non solo il mondo dello sport ma anche quello dello spettacolo.
Ma a rendere tutto ancora più misterioso è stato l’intervento della figlia Brooke Hogan, che ha deciso di sollevare domande pubbliche su ciò che è accaduto realmente quel giorno. E così, da semplice tragedia, la vicenda è diventata un caso che oggi tiene banco tra i fan e i media.
TMZ è stato il primo a lanciare la bomba: Hulk Hogan ha avuto un arresto cardiaco nella sua casa di Clearwater, in Florida. Poco dopo, People ha confermato che la causa ufficiale del decesso è stato un infarto miocardico acuto, cioè un attacco di cuore.
Fin qui, sembrava tutto chiaro. Ma scavando nei documenti medici, è saltato fuori un dettaglio mai reso noto prima: Hogan aveva una storia di leucemia e fibrillazione atriale.
La leucemia, una forma di cancro che colpisce i globuli bianchi, non era mai stata resa pubblica e la rivelazione ha subito acceso i riflettori su possibili complicazioni. Inoltre, le cartelle cliniche includevano già l’approvazione per la cremazione del corpo, un dettaglio che non è passato inosservato agli occhi dei fan.
Nella giornata di ieri, 20 agosto, un'altra bomba. A quasi un mese dalla morte del padre, Brooke Hogan ha pubblicato una lunga dichiarazione su Instagram. Nelle sue parole c’è tutta l’inquietudine di una figlia che non si accontenta della "versione ufficiale".
Brooke ha raccontato di aver ricevuto telefonate da professionisti - poliziotti, infermieri, persone che avrebbero assistito Hulk negli ultimi momenti - che le avrebbero parlato di dettagli mai resi noti.
Secondo questi racconti, le bodycam degli agenti intervenuti e le registrazioni delle chiamate al 911 conterrebbero informazioni cruciali che potrebbero "cambiare la versione dei fatti". Parole pesanti, che hanno trasformato una morte già tragica in un giallo in piena regola.
Brooke ha insistito su un punto: i filmati delle bodycam e le registrazioni del 911 non sono disponibili attraverso la legge sulla libertà di informazione. In pratica, sono state "bloccate". E qui si accende la miccia della curiosità: cosa contengono quelle immagini? Perché non possono essere rese pubbliche?
In più, Brooke ha dichiarato di non sapere se queste informazioni siano state trasmesse all’ufficio del medico legale. E anche se lo fossero, resta il dubbio: perché non sono state prese in considerazione?
Questa mancanza di trasparenza ha aperto la porta a mille teorie, tra chi pensa a un errore medico e chi ipotizza retroscena molto più torbidi.
A complicare tutto ci si mette anche il contesto familiare. Prima della morte, i rapporti tra Hogan e la figlia Brooke non erano idilliaci: lei era stata addirittura esclusa dal testamento. E secondo la stessa Brooke, adesso la gestione di tutte le informazioni è nelle mani di Sky Daily, la moglie di Hulk Hogan.
Brooke lo ha detto chiaramente: "Non ho alcun controllo, dipende tutto da Sky". Un’affermazione che ha fatto storcere il naso a molti fan, perché ha messo in luce fratture e tensioni interne alla famiglia Hogan.
In più, la cerimonia funebre privata che si è svolta a Clearwater il 5 agosto non ha visto la presenza di Brooke, alimentando ancora di più i sospetti e i gossip.
C’è però un dato certo: il Dipartimento di Polizia di Clearwater ha aperto un’indagine ufficiale sulla morte di Hogan. Per ora, però, tutto resta sotto silenzio. Le autorità hanno dichiarato che non risponderanno a domande, ma che aggiorneranno il pubblico quando ci saranno sviluppi concreti.
In altre parole, per adesso i fan devono accontentarsi di un grande punto interrogativo. E nel frattempo, le dichiarazioni di Brooke hanno aggiunto carburante al fuoco del mistero.
Mentre la famiglia Hogan cerca risposte, i fan vivono una doppia sensazione: da un lato il dolore per la perdita del loro idolo, dall’altro la curiosità per capire se davvero dietro questa morte ci sia qualcosa che non torna.
Sui social, gli hashtag dedicati a Hulk Hogan si moltiplicano. Molti ricordano i suoi match leggendari e la sua personalità larger than life, ma tantissimi chiedono chiarezza: "Perché i video sono nascosti?", "Cosa contiene davvero quella chiamata al 911?".
Il Quotidiano Online dell'Ateneo
Niccolò Cusano di Roma
Quotidiano telematico. Registrato al n.12/2015 del 21 gennaio 2015 Tribunale di Roma.
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