01 Sep, 2025 - 12:03

Da Vlahovic ad Allegri: i dieci verdetti di agosto tra Serie A e calciomercato

Da Vlahovic ad Allegri: i dieci verdetti di agosto tra Serie A e calciomercato

A metà tra primi verdetti del campionato e ultimi colpi del calciomercato. La storica prima pausa di settembre, che coincide con il Gp di Formula 1 a Monza, consegna discussioni sul passato recente e sul futuro immediato. Tipo un elenco di appunti, pensieri, opinioni e divisioni. Memo e memem, fate voi. In disordine da uno a dieci.

  • 1) Epurati gli allegati che ne influenzano il giudizio (ingaggio, scadenza contratto e fischi tifosi), Vlahovic è nettamente più forte di David e abbastanza più forte di Kolo Muani. Pensando all'oggi e al domani (ma non al dopodomani, ovvio), la Juve ha fatto bene a restare così, facendo di necessità virtù.
  • 2) Il Manchester City dopo tre giornate di Premier League ha tre punti ed ha perso anche dal Brighton. Eppure nessuno alza un dito su Guardiola. Anzi, quel che fa è comunque magico, da top, da numero uno, da guru del calcio: perfino prendere per 40 milioni Donnarumma. Dedicato a tutti quelli che parlano solo di gioco e non di giocatori, e nemmeno di portieri.
  • 3) Tra i tifosi dell'Inter riprendono vigore i nostalgici di Inzaghi e gli scettici di Chivu. Sotto accusa il risultato, la sconfitta in casa con l'Udinese. Giusto. Ma è come guardare la realtà con i paraocchi. Vero che Chivu non ha esperienza, ma questa Inter è una squadra che ha iniziato a screpolarsi e invecchiarsi già dall'allenatore precedente. L'unico che può salvarla è Sucic, evidentemente alterno: migliore in campo alla prima giornata, peggiore alla seconda.
  • 4) Il Milan ha tre punti in classifica. Gli stessi di Inter e Bologna, uno in più di Atalanta e Fiorentina: squadre che l'anno scorso erano arrivate davanti ai rossoneri.
  • 5) Rispetto a pochi mesi fa - 8° posto in campionato - il Milan ha giocato con Modric ed Estupinian in più. Ma senza Thiaw, Theo, Reijnders e Leao (e Pulisic a Lecce) in meno: mezza squadra titolarissima. Eppure c'è ancora una corrente di "No Max" che si scaglia solo e soltanto contro il gioco di Allegri.
  • 6) Il Napoli è fortissimo ma ha tre attaccanti di peso (Lukaku quando tornerà, Lucca e Hojlund) e neanche uno come le caratteristiche fisiche e tecniche di Raspadori. In certe partite, Conte potrebbe anche rimpiangere l'azzurro trasferito all'Atletico Madrid.
  • 7) Gattuso ha convocato Frattesi, zero minuti giocati e reduce da un lungo infortunio. Perché? E perché lasciare a casa Fagioli, Mandragora, Casadei e perfino Prati del Cagliari?
  • 8) Gattuso ha convocato Daniel Maldini. Lo faceva anche Spalletti. Perché? Secondo i ct azzurri, il ragazzo ha qualità non banali. Giusto. Ma intanto, occhio: Chiesa a Liverpool ha ricominciato a segnare e giocare (anche se poco). Non era vietato dargli una convocazione sulla fiducia, ecco.
  • 9) La Roma vola con Gasperini e il gioco di Gasperini e la filosofia di Gasperini, ecc. "Tutto molto bello" (cit.) però attenzione. Numeri alla mano, cioè statistiche ufficiali della Lega Calcio, in due partite la Roma ha tirato verso la porta avversaria appena 15 volte. Meno di Inter (26), Milan (25), Juventus e Como (24), Napoli e Atalanta (21), Fiorentina (17) e il resto mancia per chi vuole controllare le altre. Gasp è un maestro, nonché un allenatore superbo. Ma la narrazione non va confusa con i numeri.
  • 10) All'ultimo giorno di mercato, la Juventus ha preso Zhegrova e Openda. Ma se alla ripresa del campionato, contro l'Inter, sulle fasce ci saranno ancora Kalulu e Joao Mario, sarà dura per Tudor tenere testa a Dumfries e Dimarco.

Fine dei dieci comandamenti (ops), dieci opinioni. A metà tra primi verdetti del campionato e ultimi colpi del calciomercato, pensando anche un po' all'Italia di Gattuso che sta per debuttare.

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