02 Sep, 2025 - 16:00

La storia di Beccamorta, l’influencer che racconta i cimiteri monumentali

La storia di Beccamorta, l’influencer che racconta i cimiteri monumentali

Accertarsi della morte del defunto mordendogli le dita dei piedi: questa era la funzione del beccamorto nel periodo medievale. Nel corso degli anni, il termine ha assunto un’accezione negativa a causa dell’etimologia popolare legata a questa antica pratica. Eppure, ciò non ha scoraggiato Maria Veronica Zinnia, che con il personaggio di Beccamorta su Instagram vanta 120mila follower. Questa storia originale la racconta Artribune.

La content creator bolognese crea video e contenuti che vedono protagonista la Certosa di Bologna e la rivista online le ha chiesto come nasce questo particolare interesse: “Sono sempre stata affascinata dai cimiteri. Da piccola andavo spesso a quello di Medicina con mio padre e mia nonna per far visita a mio nonno, scomparso poco prima della mia nascita. Ricordo che, mentre camminavo tra i corridoi, ero incuriosita dalle tombe abbandonate e mi chiedevo chi vi riposasse, soprattutto quando si trattava di bambini”.

Gira per le tombe della Certosa di Bologna per scoprire le storie di chi è sepolto

E proprio la tomba di un giovanissimo ha destato la sua curiosità: “Dall’epitaffio sembrava che la morte fosse avvenuta durante un esercizio ginnico. Mi sembrava strano, così ho indagato nei vari archivi giornalistici e negli atti di morte.

Ho scoperto che Giorgio, un ragazzo di 14 anni, abitava in centro a Bologna, in Via Ernerio 9, vicino al Parco della Montagnola. Davanti a casa loro c’era una palestra, ma era improbabile che fosse frequentata da lui, vista la modesta condizione economica della famiglia, negli Anni Venti.

Ho poi trovato un articolo che raccontava come il ragazzo fosse stato trovato morto in casa mentre svolgeva un esercizio con una corda appesa a un chiodo: avrebbe dovuto sorreggersi in equilibrio sul mento. Purtroppo, le sedie su cui era in piedi crollarono, facendolo scivolare con la corda al collo. Insomma, è improbabile che si trattasse davvero di ginnastica. Il suicidio non poteva essere dichiarato, altrimenti non gli avrebbero permesso la sepoltura”. L’influencer bolognese vorrebbe fare di questa curiosità molto particolare la sua professione.

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