Cambia registro, cambia set, sperimenta di tutto e, puntualmente, ci riesce: Harris Dickinson sembra essere "uno dei prezzemoli" della nuova generazione di grandi attori. Sta dappertutto. Oggi è considerato una solida promessa di Hollywood e il suo nome compare sempre più spesso nei progetti che contano. Tra questi, l'ambiziosa serie di film biopic sui Beatles, dove interpreterà il grande John Lennon. Nel frattempo, ha iniziato anche a lavorare come regista. Ad agosto 2025, infatti, ha debuttato con il film "Hurchin".
Fino ad ora, invece, lo abbiamo visto in "Beach Rats" (2017), dove interpreta un adolescente alla ricerca di sé stesso, nella serie "Trust" (2018), in "The King's Man" (2021), nel thriller "La ragazza della palude" (2022), o nell'erotico "Babygirl", accanto a Nicole Kidman (2024).
Ecco il trailer:
Ruoli diversi, scomodi, intensi, una filmografia di tutto rispetto, la sua. Ma cosa si sa della sua vita privata e delle sue origini?
Harris Dickinson, il ragazzo britannico dal tocco caldo e lo sguardo intenso che ha recitato in "Babygirl" e in "La ragazza della palude", è nato nell'East London, il 24 giugno 1997, ha 29 anni. Ha vissuto sempre in bilico tra gli studi tradizionali e la sua passione per la recitazione.
Mollava la scuola per curare la sua inclinazione artistica e viceversa. Ha fatto diversi provini, poi ha iniziato il suo servizio con i Royal Marines, ma ha capito di dover prendere un'altra strada e ha frequentato la RAW Academy di Londra, dedicata proprio alle arti performative come il teatro, la danza, il canto e altre discipline dello spettacolo.
La fama la vede già con il suo debutto al cinema del 2017. Il film "Beach Rats" è stata la sua fortuna. Qui ha recitato la parte del giovane alle prese con la scoperta della sua sessualità e altri drammi che riguardano l'identità, la famiglia e in un contesto sociale tosto: quello di un'area di Brooklyn abitata principalmente da comunità di origine irlandese, prettamente tradizionali, cattoliche e maschiliste.
La fidanzata di Dickinson è anche lei britannica, ha 29 anni ed è una cantautrice: Rose Gray. Da quanto rivelato a Hunger Magazine, i due si frequentano da tanti anni: erano compagni di scuola e sono praticamente cresciuti insieme a Londra.
Emergente, presa dal genere dell'elettropop britannico, Rose ha pubblicato il suo primo album proprio nel 2025 e si chiama "Louder, Please". Ha uno stile che ricorda un po' quello britannico tipico di fine anni Novanta e inizio Duemila e lo cavalca con la grinta e l'entusiasmo tipico degli esordi.
Ha intrapreso così il percorso da solista, ma il suo profilo Instagram è tappezzato di progetti, in passato si è fatta un buon curriculum collaborando con il DJ francese Kungs e partecipando ad alcuni tour con gli Sugababes, con le Scissor Sisters e con Kesha.
Attualmente è più famosa nel Regno Unito che in Italia, ma pare si stia guadagnando anche un buon pubblico in Brasile.
Lei e Harris Dickinson convivono a East London e hanno un gatto di cui gli è capitato di parlare pubblicamente, Misty Blue. Si mantengono molto riservati, ma condividono volentieri testimonianze che riguardano le collaborazioni a livello professionale.
Dickinson è stato regista di due video musicali della ragazza, intitolati "Blue" e "Afraid of Nothing." Si stimano a vicenda nel loro lavoro: sono due scalmanati, visionari, creativi e amano mettere insieme le idee. L'attore, in particolare, pare che ami lasciarsi guidare dall'ispirazione e dal caos. Mentre la cantante, Rose, si fida e adora lasciarsi guidare dal suo partner nei progetti artistici.
Oltre a stare insieme da svariati anni, i due pare siano anche fidanzati ufficialmente. A febbraio 2025 ha iniziato a fare il giro del web la notizia di un futuro matrimonio, testimoniato da foto su Instagram di lei con l'anello costellato di diamanti.
Di loro si è iniziato a parlare di più dopo l'uscita del film con Dickinson, "Babygirl" e con la sfilata sul red carpet della coppia a maggio 2025, al festival di Cannes.
Il Quotidiano Online dell'Ateneo
Niccolò Cusano di Roma
Quotidiano telematico. Registrato al n.12/2015 del 21 gennaio 2015 Tribunale di Roma.
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