09 Sep, 2025 - 15:49

La Toscana ha bisogno di industria e lancia un Manifesto

La Toscana ha bisogno di industria e lancia un Manifesto

 “Noi ci siamo per un patto per lo sviluppo e la crescita.  Le nostre battaglie non sono di parte, ma per tutti, per generare crescita, e da tempo premiamo per una reindustrializzazione. C’è bisogno di un’alleanza fra imprese, istituzioni, sindacati, banche. E le banche, che fanno utili incredibili, devono tornare a fare il loro mestiere e dare credito. Non sappiamo che farcene di banche ricche in un Paese povero” ha detto Maurizio Bigazzi, presidente toscano di Confindustria, alla presentazione del Manifesto per reindustrializzare la Toscana. Si tratta di un documento elaborato da Marco Buti, economista titolare della cattedra Tommaso Padoa Schioppa dell’Istituto Universitario europeo di Fiesole, da Stefano Casini Benvenuti, ex direttore di Irpet e da Alessandro Petretto, professore emerito di economia pubblica dell’Università di Firenze.

Smuovere la Toscana “dall’equilibrio perverso in cui si trova, basato su terziarizzazione e lavoro povero, bassa produttività e rendita, per avviare una fase di reindustrializzazione, riscoprendo il rischio che dà anche maggior redditività. Mettendo al centro della politiche la necessità di un diverso modello, di un nuovo piano industriale, convogliando in un nuovo Pnrr regionale interventi su istruzione, formazione, risparmio e risorse” è scritto nel Manifesto elaborato dagli economisti.

Il presidente degli industriali toscani: “Non servono banche ricche in un Paese povero”

“Occorre rimettere l’industria al centro delle riflessioni, cosa che non accade da tempo sia a livello nazionale che a livello regionale, pena una lenta agonia - ha spiegato Marco Buti -. Abbiamo in Toscana una crescita con alta occupazione, bassa produttività e bassi salari. Occorrono politiche sui fattori di produzione, su attività che sono a più alto rendimento ma anche a più alto rischio. Il manifesto non è una agenda che detta cosa fare, nè un giudizio sui cinque anni passati di governo regionale: traccia il perimetro delle questioni, ma l’area deve essere disegnata e riempita dalle proposte delle associazioni degli imprenditori, dei sindacati, delle forze sociali. I corpi intermedi, il cui ruolo è assolutamente fondamentale, devono prendere l’iniziativa e anche, in qualche modo, imporre alla politica le proprie priorità”. E Bigazzi, capo degli industriali toscani non si è fatto pregare. All’appello ha risposto “Presente” e in maniera forte e chiara.

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