A un mese dalla scomparsa di Pippo Baudo, la lettura del suo testamento continua a far discutere. La voce più autorevole a esprimere un giudizio critico è quella di Katia Ricciarelli, ex moglie del conduttore, che non ha nascosto la propria amarezza per la decisione del presentatore di destinare una parte rilevante dell’eredità alla segretaria Dina Minna.
Secondo la soprano, sarebbe stato “ingiusto” che una collaboratrice, pur molto vicina al conduttore, ricevesse quasi la stessa quota dei figli Tiziana e Alessandro Baudo.
Ricciarelli ha parlato con il cuore in mano, sottolineando come per lei fosse difficile accettare una scelta così radicale, soprattutto in un momento in cui il dolore per la perdita dell’ex marito è ancora vivo.
Ma cosa ha detto esattamente Katia Ricciarelli? Scopriamolo insieme.
Il matrimonio tra Katia Ricciarelli e Pippo Baudo è durato diciotto anni, dal 1986 al 2004, con il divorzio arrivato ufficialmente nel 2007. Nonostante la fine dell’unione, tra i due era rimasto un legame di affetto e di rispetto reciproco. Per questo motivo, la cantante lirica ha vissuto con grande amarezza la totale esclusione dagli ultimi mesi di vita dell’ex marito che racconterà a Verissimo.
RAOUL BOVA
— ???? (@Boomerissima) September 10, 2025
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KATIA RICCIARELLI
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La Ricciarelli ha rivelato in un’intervista che non le era stato comunicato né il peggioramento delle condizioni di salute di Baudo, né la sua morte. La notizia le è arrivata solo tramite messaggi di condoglianze da parte di amici e colleghi.
Un fatto che l’ha ferita profondamente, perché avrebbe voluto salutarlo un’ultima volta.
“Non so nemmeno di cosa sia morto”, ha dichiarato la cantante, ricordando che l’ultima volta che aveva visto Baudo risaliva al 2019, durante un concerto all’Arena di Verona. In quell’occasione si erano salutati con un abbraccio, ma senza scambiare parole. Con loro, come sempre, c’era anche Dina Minna.
La questione del testamento è quella che più ha acceso i riflettori sulla vicenda. Il patrimonio di Baudo, stimato intorno ai 10 milioni di euro, è stato suddiviso tra i figli e la storica segretaria. A quest’ultima, secondo quanto emerso, sarebbero stati intestati anche due appartamenti a Roma, un lascito che ha suscitato perplessità.
Ricciarelli non ha nascosto il suo disappunto: “Non trovo giusto che la segretaria abbia avuto la stessa porzione dei figli. È stato un padre per lei? A me non risulta”, ha affermato.
Queste parole, forti e dirette, hanno acceso il dibattito. Da un lato, chi difende la scelta di Baudo ricordando i quasi 36 anni di collaborazione e vicinanza di Minna; dall’altro, chi come Katia Ricciarelli ritiene che il patrimonio avrebbe dovuto restare interamente ai figli, come naturale prosecuzione del legame familiare.
Oltre alla questione economica, Katia Ricciarelli ha espresso dolore per essere stata tenuta lontana dal percorso finale di Baudo. “Non mi è stato permesso di salutarlo”, ha confessato, parlando di un vuoto che difficilmente potrà colmare.
La soprano ha precisato che la sua indipendenza economica non è mai stata in discussione: già al momento del matrimonio aveva scelto la separazione dei beni e, dopo il divorzio, non aveva mai chiesto assegni di mantenimento. Il suo sfogo, quindi, non è legato al denaro, ma a un senso di ingiustizia e di esclusione che continua a pesare.