16 Sep, 2025 - 14:21

Come è morto Robert Redford? La malattia che ha strappato alla vita il divo di Hollywood

Come è morto Robert Redford? La malattia che ha strappato alla vita il divo di Hollywood

Robert Redford è morto all’età di 89 anni il 16 settembre 2025, spegnendosi nel sonno nella sua casa dopo una lunga malattia che lo aveva debilitato negli ultimi anni della sua vita.

Robert Redford: malattia e causa della morte

L’attore, icona del cinema mondiale e regista premiato, era malato da tempo e il suo decesso è avvenuto mentre dormiva, circondato dai suoi affetti più cari. I dettagli esatti sulla patologia che lo affliggeva non sono stati ufficializzati, ma le fonti confermano che si trattava di una malattia lunga e debilitante che aveva compromesso progressivamente il suo stato di salute.

Robert Redford: età e origini

Nato il 18 agosto 1936 a Santa Monica (California), Charles Robert Redford Jr. aveva compiuto da poco 89 anni. Nel corso della sua straordinaria carriera Redford ha ricevuto due premi Oscar — uno come regista per “Gente comune” nel 1981 e uno alla carriera nel 2002 — ed è stato protagonista di capolavori come “La stangata”, “Butch Cassidy”, “I tre giorni del Condor”, “Corvo rosso non avrai il mio scalpo” e “Tutti gli uomini del presidente”.

La carriera e l'addio alle scene

Redford debutta al cinema nel 1962 con “Caccia di guerra” e si impone subito come volto del nuovo cinema americano. Il suo primo vero successo arriva con “Lo strano mondo di Daisy Clover” (1965), che gli vale un Golden Globe come miglior attore emergente. Nel 1969 si consacra a livello internazionale con “Butch Cassidy”, in coppia con Paul Newman, uno dei western più amati di sempre.

Negli anni ’70 Redford interpreta una serie di classici: “Corvo rosso non avrai il mio scalpo!” (1972), “Come eravamo” (1973) con Barbra Streisand, “La stangata” (1973) ancora con Newman, “Il grande Gatsby” (1974), “I tre giorni del Condor” (1975) e “Tutti gli uomini del presidente” (1976) nei panni del giornalista Bob Woodward.

Vincitore dell’Oscar come regista con “Gente comune” (1980), Redford ha diretto anche “Milagro” (1988), “In mezzo scorre il fiume” (1992), “Quiz Show” (1994) e “L’uomo che sussurrava ai cavalli” (1998), consolidando la sua reputazione dietro la macchina da presa.

Tra i suoi ultimi ruoli si ricordano “Spy Game” (2001), “Leoni per agnelli” (2007), “La regola del silenzio” (2012), “All Is Lost – Tutto è perduto” (2014), “Captain America: The Winter Soldier” (2014), “Old Man & the Gun” (2018) e una partecipazione in “Avengers: Endgame” (2019). Nel 2018 annuncia il suo ritiro ufficiale dalla recitazione, lasciando un’eredità immensa al cinema mondiale.

L’impegno e l’eredità

Oltre al cinema, Redford era conosciuto per la sua passione ambientalista e per la fondazione del Sundance Film Festival, oggi principale vetrina mondiale del cinema indipendente. Ritiratosi dalle scene nel 2018, aveva lasciato una traccia profonda anche come regista e produttore, sempre attento all’impegno sociale e alla tutela dell’ambiente.

Famiglia e affetti

Robert Redford lascia una famiglia numerosa a cui era profondamente legato. La sua vita privata è stata segnata anche dalla tragica perdita del figlio James, morto di tumore nel 2020.

 

 

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