Robert Redford e Clint Eastwood sono due colossi del cinema americano, protagonisti di carriere straordinarie e di una “amicizia a distanza” che ha segnato la storia di Hollywood. Pur non avendo mai lavorato insieme come co-protagonisti, il loro legame è stato fatto di rispetto, stima reciproca e di un curioso confronto tra due stili opposti e complementari.
Da sempre, nei circoli hollywoodiani Redford ed Eastwood si sono osservati con rispetto. I giornalisti hanno spesso sottolineato il loro “duello a distanza”: due attori capace di influenzare il costume, innovare la narrazione americana e costruire esempi di professionalità radicalmente diversi. Nonostante opinioni politiche spesso opposte, i contatti fra i due sono stati cordiali: entrambi stimavano la coerenza artistica e il coraggio di scelte autoriali, e si sono pubblicamente elogiati per il contributo dato al cinema internazionale. Redford ha più volte riconosciuto in Eastwood un “modello di regista libero e sperimentale”, mentre Eastwood apprezzava la “visione sociale e la sensibilità ambientalista” del collega.
Nonostante la mancata collaborazione in ambito cinematografico, Redford ed Eastwood hanno condiviso set promozionali, premiazioni e panel alle maggiori manifestazioni culturali, mantenendo sempre un profilo di cordialità e curiosità intellettuale. Hanno favorito la giovane cinematografia (con il Sundance per Redford, con i progetti innovativi per Eastwood) e difeso la necessità di una Hollywood più libera nei temi e nelle forme di produzione.
Originari entrambi della West Coast – Redford nato nel 1936 a Santa Monica, Eastwood nel 1930 a San Francisco – i due attori-registi hanno incarnato per decenni due volti dell’America: Redford, icona della sinistra liberal impegnata e ambientalista; Eastwood, più vicino alla tradizione conservatrice e un certo spirito individualista. Entrambi hanno saputo alternare ruoli di eroe e anti-eroe, regie premiate e successi planetari, dalla serialità dei western per Eastwood alle pellicole generazionali e politiche di Redford.
La stampa ha spesso giocato sul confronto tra le loro carriere. Entrambi hanno scelto, in età avanzata, di interpretare ruoli da “vecchi criminali”, quasi a voler chiudere il cerchio della propria evoluzione davanti alla macchina da presa: nel film “The Mule” (2018), Eastwood è Leo Sharp, un corriere della droga ottantenne; in “Old Man & The Gun” (2018), Redford è Forrest Tucker, rapinatore galante in fuga. Queste pellicole hanno consolidato il parallelo tra i due attori, entrambi impegnati a rinnovare la propria leggenda senza cedere alle logiche della ritirata o della nostalgia.