16 Sep, 2025 - 15:24

Robert Redford e Brad Pitt, quali film hanno fatto insieme e che rapporto avevano?

Robert Redford e Brad Pitt, quali film hanno fatto insieme e che rapporto avevano?

Robert Redford e Brad Pitt sono stati protagonisti di uno dei sodalizi più affascinanti tra generazioni diverse di Hollywood. Nel corso degli anni hanno collaborato a due produzioni di rilievo, instaurando un rapporto di rispetto e ammirazione reciproca che ha lasciato il segno nel cinema contemporaneo.

Robert Redford e Brad Pitt, che film hanno fatto insieme

Le due principali collaborazioni tra Redford e Pitt si sono sviluppate con ruoli molto diversi:

  • In mezzo scorre il fiume (A River Runs Through It, 1992): In questa pellicola Redford ricopre il ruolo di regista, mentre Pitt interpreta Paul Maclean, giovane ribelle in una famiglia di pastori del Montana. Il film, delicato e poetico, è un racconto di formazione, di natura e conflitti generazionali. Pitt, ancora all’inizio della sua carriera, riceve molti elogi per la sua interpretazione; Redford apprezza il suo impegno e la capacità di incarnare l’irrequietezza e la spiritualità del personaggio.
  • Spy Game (2001): In questo action-thriller diretto da Tony Scott, Redford e Pitt sono per la prima volta insieme sullo schermo. Redford è Nathan Muir, agente CIA esperto prossimo alla pensione; Pitt è Tom Bishop, suo allievo e “protetto”, coinvolto in una delicata missione di salvataggio internazionale. Il rapporto tra i due – maestro e apprendista, alleati ma anche rivali – è il vero cuore della narrazione, con continui flashback che mettono in luce i momenti chiave della loro amicizia e delle tensioni legate a lavoro e vita privata.

Stima e passaggio di testimone

La lavorazione di “Spy Game”, come raccontato dagli stessi protagonisti e dai collaboratori, è stata caratterizzata da grande armonia e rispetto. Pitt ha sempre dichiarato di considerare Redford una sorta di “modello” e lo ha spesso citato come riferimento professionale e umano. Il loro rapporto sul set era quello “tra un padre e un figlio”, dove la fiducia e la stima reciproca hanno contribuito a portare sullo schermo una chimica quasi unica tra i personaggi.

Redford, da parte sua, ha apprezzato la dedizione di Pitt e si è detto soddisfatto di come l’attore abbia incarnato i valori di una generazione più giovane, pronta a raccogliere il testimone nel cinema d’impegno e d’autore. I loro dialoghi sul set sono diventati il simbolo di un incontro tra due mondi diversi, ma complementari: il maestro “romantico” Redford, positivo e idealista; il giovane Pitt, più ambiguo, tormentato e disposto a rischiare.

Un legame fuori dal set

Il rispetto tra i due non si è fermato alla produzione di Spy Game. Hanno continuato a sostenersi a vicenda nelle rispettive carriere e interviste. Brad Pitt ha spesso dichiarato che il lavoro sotto la guida di Redford (“In mezzo scorre il fiume”) gli ha insegnato moltissimo sulla recitazione e il mestiere del cinema, influenzandone profondamente il percorso artistico.

Spy Game è ricordato non solo come un solido thriller, ma come un vero “passaggio di consegne” tra Redford e Pitt: l’intesa tra i due ha mostrato l’essenza del cinema hollywoodiano basato su rapporto umano, sentimento e professionalità.



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