Riverso sul letto, in una pozza di sangue: era stato trovato così il corpo di Antonietta Rocco, 63enne ipovedente e con disabilità motorie nel quartiere popolare di Campo Boario a Latina. Il giallo della sua morte è durato meno di 24 ore.
La polizia di Latina ha infatti eseguito il fermo di indiziato di delitto nei confronti di una donna, ritenuta gravemente indiziata dell’omicidio. Si tratta di una cinquantaduenne italiana, che nei mesi scorsi aveva saltuariamente svolto le mansioni di badante nell'abitazione della vittima.
È stata identificata anche l'arma del delitto: un machete.
Le indagini lampo, dirette e coordinate dalla Procura di Latina, sono andate avanti senza sosta anche nella notte. Sulla base degli elementi raccolti, l'autorità giudiziaria ha disposto il provvedimento di fermo.
Secondo quanto emerso, la donna è l'ex badante di Antonietta Rocco ed è incensurata. Ora lavora come addetta alle pulizie in un negozio.
Per alcuni mesi l'aveva assistita, considerando le gravi patologie da cui la 63enne era affetta, ma non si conoscono al momento ulteriori dettagli sul loro rapporto. Sembra però che in passato tra le due donne ci fossero stati degli screzi.
Dopo la scoperta del cadavere da parte dell'attuale badante della vittima, i poliziotti della Squadra mobile si sono immediatamente messi al lavoro per individuare l’assassino.
Al termine di un minuzioso sopralluogo dell’abitazione - condotto insieme alla Polizia scientifica e a cui ha partecipato anche la pm Martina Taglione - gli agenti hanno raccolto una serie di elementi, poi rivelatisi utili per i successivi riscontri.
Sono stati sentiti numerosi testimoni: proprio grazie alle loro dichiarazioni gli accertamenti si sono subito indirizzati nei confronti dell'ex badante. La donna, quando è stata raggiunta dai poliziotti, presentava una fasciatura a un dito della mano, giustificata con un piccolo incidente subito il giorno prima.
Oltre a questi elementi, secondo gli inquirenti avrebbe reso delle dichiarazioni giudicate "gravemente indiziarie" e "discordanti" rispetto a quelle rese dagli altri testimoni. In contrasto anche con quanto emerso negli accertamenti.
Intanto nell'abitazione della presunta assassina sono stati trovati degli oggetti appartenenti ad Antonietta Rocco, riporta Il Corriere della Sera.
Sono in corso gli accertamenti sul movente dell'efferato delitto, compiuto con un'arma da taglio - probabilmente un machete- che non è ancora stata ritrovata.
La procuratrice aggiunta Luigia Spinelli ha sottolineato che la vittima aveva delle ferite molto profonde alla gola, inferte con rabbia. "Il corpo era riverso sul letto in condizioni terribili" ha aggiunto.
Antonietta Rocco non era sposata, viveva da sola e conduceva una vita semplice. Da qualche tempo non riusciva a muoversi in maniera autonoma.
ha dichiarato a Latina Oggi la sorella, che piange e non si dà pace: