22 Sep, 2025 - 15:53

Porta Pia, quella Breccia che piace al ministro Giuli

Porta Pia, quella Breccia che piace al ministro Giuli

Ha destato sorpresa quando il 21 luglio di quest’anno si è recato sul luogo, a Roma, dove era stato danneggiato il monumento che ricorda l’assassinio di Giacomo Matteotti per mano fascista e lo stesso sentimento lo ha suscitato il ricordo della Breccia di Porta Pia. Il ministro della Cultura Alessandro Giuli partecipando al festival Pordenonelegge ha detto che “il 20 settembre ci richiama a un alto significato, alla Breccia di Porta Pia, in quel momento in cui l'Italia si riappropriava della propria sovranità e indipendenza, dando avvio a un percorso di coscienza unitaria”. Il termine “breccia” ha attraversato tutto il discorso del ministro come un filo rosso. Non solo la Breccia di Porta Pia, ma anche quelle “che oggi vanno aperte in Europa”, nel mondo della cultura, della sovranità nazionale e dell'identità. “L'Europa - ha detto Giuli - va ripensata, sorretta e sostenuta, ma anche rinnovata nei suoi fondamenti, nella sua coesione culturale, sociale, ambientale”. 

La cultura come leva di trasformazione

E qui entra in gioco la cultura come leva di trasformazione: “Noi, con il Ministero, personifichiamo l'articolo 9 della Costituzione. Sentiamo la responsabilità di tutelare e valorizzare paesaggio, arte, ricerca scientifica, biodiversità”. È questa la “breccia” da aprire: una nuova concezione di sviluppo che tenga insieme identità nazionale e proiezione europea, ha lasciato intendere il ministro.

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