23 Sep, 2025 - 15:19

Rita Poggi, il rapporto con Alberto Stasi dopo il delitto e dopo la sentenza

Rita Poggi, il rapporto con Alberto Stasi dopo il delitto e dopo la sentenza

Il delitto di Garlasco continua a colpire profondamente l’opinione pubblica italiana, non solo per la crudeltà dell’omicidio di Chiara Poggi, ma anche per le delicate dinamiche umane che emergono ancora oggi, a distanza di quasi diciotto anni. Recenti approfondimenti riportano le parole e le emozioni della madre di Chiara, Rita Preda, svelando uno degli aspetti più privati e dolorosi della vicenda: il rapporto con Alberto Stasi, l’uomo condannato in via definitiva per l’omicidio della figlia, e il difficile percorso verso un’elaborazione del lutto che pare non finire mai.

La mamma di Chiara oggi conferma che per lei “il colpevole resta Alberto”, ma le conversazioni telefoniche rese pubbliche dimostrano che, prima della sentenza definitiva, la donna non aveva questa convinzione.

Rita Preda e il rapporto con Alberto Stasi

La puntata di "Quarta Repubblica" andata in onda lunedì 22 settembre su Rete Quattro ha riacceso i riflettori sul delitto di Garlasco, soffermandosi su una conversazione telefonica tra Rita Preda, madre di Chiara Poggi, e Alberto Stasi, fidanzato di Chiara e condannato per l'omicidio. 

Nel corso della trasmissione, è stata proposta la registrazione di una chiamata dai toni struggenti. Rita Preda, con voce rotta dal dolore, invita Alberto a cena, cercando di trasmettergli un po' di conforto: "Sabato sera tuo padre mi ha invitato là a mangiare, casomai veniamo là a mangiare". Un gesto dal sapore di normalità impossibile in una situazione drammatica, a cui Stasi risponde: "Quando hai voglia, quando sei tranquilla". Le parole della madre mostrano una generosità umana straordinaria verso il giovane, nonostante le circostanze e i crescenti dubbi: "Gioia, io ti penso tutti i giorni", "Speriamo che Chiara preghi per tutti noi, che ci faccia uscire da questa storia".

Dolore, solitudine e la pressione mediatica

Il senso di solitudine che accomuna i due protagonisti percorre tutta la conversazione: "Non so più da che parte ho la testa, credimi. Mi capisci?", dice Rita, e la risposta di Alberto conferma: "Se non ti capisco io…". Le riflessioni approdano alla difficoltà di essere due "parti contrastanti", unite da un legame familiare spezzato e divise dalle accuse giudiziarie. Non mancano i riferimenti alla pressione dei media: "Ci sono quei malefici giornalisti, guarda se io non posso neanche andare al cimitero con te perché loro mi fotografano". Il timore del giudizio pubblico e della morbosa attenzione della stampa complica ulteriormente il percorso di lutto e comprensione reciproca.

La telefonata si conclude con Alberto che chiede quando poter andare al cimitero, spaventato dai giornalisti. Rita risponde che il cimitero è chiuso il lunedì, confidando a Stasi: "Chiara è contenta se vai a trovarla". Il tema della visita alla tomba diventa simbolo sia di vicinanza che di distanza, un gesto di rispetto e dolore che, ancora una volta, svela la difficoltà di vivere un dolore intimo sotto gli occhi dell'opinione pubblica.

Le interpretazioni in studio

A commentare il senso profondo di questa telefonata sono intervenuti in studio la giornalista Ilenia Petracalvina e l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Stasi. Petracalvina si domanda perché Alberto senta il bisogno di chiedere permesso per andare al cimitero della fidanzata. L’avvocato sottolinea invece il gesto delicato di Stasi: "La telefonata alla mamma è un gesto di rispetto, di grande consapevolezza di ciò che stava vivendo, ma anche dell’amore che lo legava a Chiara e alla famiglia". Il conduttore Massimo Giletti ribadisce quanto la gentilezza della madre evidenzi che, almeno in quel momento, Rita Preda non pensava Alberto fosse il responsabile, altrimenti avrebbe chiuso la conversazione.

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