06 Oct, 2025 - 12:32

Giulio Scarpati, la terribile malattia della madre: ecco di cosa soffriva

Giulio Scarpati, la terribile malattia della madre: ecco di cosa soffriva

Quando pensiamo a Giulio Scarpati, il volto di Lele Martini in "Un Medico in Famiglia", immaginiamo sorrisi rassicuranti, serate in famiglia davanti alla tv e quella sicurezza che solo un attore amato sa trasmettere.

Ma dietro le luci dei riflettori e la carriera brillante, Scarpati ha vissuto una delle esperienze più dolorose della sua vita: la malattia della madre. Una vicenda delicata, segnata dall’Alzheimer, che lo ha messo di fronte a una trasformazione radicale della donna che aveva sempre considerato un pilastro. E che, inevitabilmente, ha cambiato anche lui, il modo in cui comunica, ama e ricorda.

Un’esperienza tanto difficile quanto formativa, raccontata con delicatezza nel libro "Ti ricordi la Casa Rossa? - Lettera a mia madre", dove Scarpati ripercorre ricordi, errori ed emozioni intime. Ecco cosa sappiamo. 

Giulio Scarpati: la malattia della madre

Per Giulio Scarpati, vedere la madre cambiare giorno dopo giorno è stato un colpo al cuore. Da donna intraprendente e piena di vita, diventava ogni giorno più lontana dalla persona che lui conosceva. Ma, si sa, l’Alzheimer è una malattia che cancella lentamente il passato, lasciando dietro di sé smarrimento e silenzi dolorosi.

Una diagnosi devastante e un periodo difficile, che Scarpati ha dovuto affrontare imparando a comunicare attraverso gesti, sguardi, piccoli segnali. Una carezza, un sorriso, un movimento della mano: sono diventati strumenti di conversazione, strumenti per colmare quel vuoto che la malattia lasciava.

L’esperienza, ha spiegato Scarpati, non è stata solo emotivamente pesante. L’Alzheimer rappresenta un costo enorme per le famiglie: badanti, infermieri, cure specialistiche. Non sempre esiste un supporto adeguato, e le difficoltà economiche si sommano a quelle psicologiche, amplificando il senso di impotenza e, purtroppo gli errori sono sempre dietro l'angolo:

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Quando ho cercato di correggerla, ho capito che era la cosa peggiore da fare. Una persona spaesata ha bisogno di guida, non di rimproveri

Giulio Scarpati: un libro di ricordi

Il libro *“Ti ricordi la Casa Rossa?”* è un diario d’amore e memoria. La Casa Rossa, nel Cilento, diventa simbolo di un tempo felice, dei momenti condivisi con la madre, della giovinezza e delle radici familiari. Giulio ripercorre quei luoghi, quelle emozioni, raccontando anche i propri errori, come quando tentava di correggere la madre durante visite ai luoghi dell’infanzia: ogni tentativo di “riportarla alla realtà” aumentava lo spaesamento.

Raccontare queste esperienze è diventato per lui un modo per dare voce al dolore e trasformarlo in insegnamento: imparare a comunicare senza giudicare, saper accettare i momenti di smarrimento e valorizzare i gesti semplici ma pieni di significato. La testimonianza di Scarpati è anche un invito alle istituzioni e alla società a non lasciare sole le famiglie, offrendo supporto concreto e informazioni corrette.

Parte del percorso è stato anche pubblico: Scarpati ha partecipato a eventi come *M4M – Music for Memory*, con l’obiettivo di raccogliere fondi e sensibilizzare sulla malattia, ricordando come Alzheimer e altre forme di demenza colpiscano milioni di persone in Italia e nel mondo. Raccontare la propria storia diventa così un gesto di generosità, un modo per trasformare il dolore personale in attenzione collettiva.

L’addio alla madre e l’eredità emotiva di Giulio Scarpati

La madre di Giulio Scarpati è morta il 17 maggio 2014. L’attore ricorda quel momento con commozione e gratitudine:

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Tutto ha coinciso, così che io, mia sorella e mio fratello potessimo essere accanto a lei nel momento dell’addio. Una conclusione non violenta e questo mi sembra già il modo migliore di andarsene

Ma il percorso non finisce con la scomparsa. Attraverso il libro, le interviste e le apparizioni pubbliche, Giulio ha scelto di condividere ciò che ha imparato: il valore dei ricordi, l’importanza dei gesti quotidiani, la necessità di empatia e supporto. Per l'attore di "Un Medico in Famiglia", il racconto della malattia della madre è un atto di amore e memoria.

L'Alzheimer della madre, pur togliendo molto, gli ha insegnato anche a leggere oltre le parole, a comprendere i silenzi e a dare significato a ogni momento passato insieme.

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