07 Oct, 2025 - 11:08

Chi era Adeline Watkins? La vera storia della "fidanzata" di Ed Gein

Chi era Adeline Watkins? La vera storia della "fidanzata" di Ed Gein

La storia di Adeline Watkins è una di quelle che si infilano sotto la pelle e non ne escono più. Perché quando si parla di Ed Gein, il "macellaio di Plainfield", la mente va subito agli orrori, alle stanze degli incubi e ai film che ne sono nati.

Ma dietro l’uomo diventato leggenda nera, esiste un lato insospettabile: quello del "gentiluomo tranquillo", quello che una donna, Adeline, un tempo avrebbe definito "così dolce".

Quasi settant’anni dopo l’arresto di Gein e a pochi giorni dall’uscita su Netflix di "Monster: The Ed Gein Story", la curiosità sul loro legame è esplosa. Ma chi era davvero Adeline Watkins, la donna che disse di averlo amato, salvo poi negare tutto? E soprattutto: quanto c’è di vero in quella che molti hanno ribattezzato "la storia d’amore più inquietante d’America"?

Chi era Adeline Watkins: innamorata del "mostro di Plainfield"

Nel novembre del 1957, pochi giorni dopo l’arresto di Ed Gein per l’omicidio di Bernice Worden, una donna di mezza età di Plainfield, Adeline Watkins, si presenta al Minneapolis Tribune e rilascia un’intervista che fa il giro del Paese. Dice di aver avuto una relazione con Gein durata vent’anni.

E lo shock esplode.

Il suo tono è tranquillo, quasi affettuoso. Racconta di un uomo "dolce, educato, mai volgare". Dice che lui la riportava sempre a casa entro le dieci, che preferiva i milkshake alle birre, che nei loro appuntamenti si parlava di libri e di animali esotici:

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Eddie amava leggere di leoni, tigri e dell’Africa. Non gli interessavano i romanzi, ma le storie vere

Una coppia improbabile, ma in qualche modo tenera (per una coppia con qualche rotella fuori posto). Lei vive con la madre, lui con i fantasmi del proprio passato. Escono poco, parlano molto, e secondo Adeline si capiscono "senza dire troppo". Niente cene eleganti o balli in città, ma serate in taverna o al cinema del paese.

Poi arriva la rivelazione: Ed Gein le avrebbe chiesto di sposarlo. Il 6 febbraio 1955, due anni prima dell’arresto. Lei racconta di aver detto no, ma "non per colpa sua":

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Era troppo gentile, troppo buono. Temevo di non essere all’altezza di lui

Una frase che, col senno di poi, suona quasi assurda.

Quando il sogno romantico è diventato incubo mediatico

Le parole di Adeline Watkins finiscono su tutti i giornali. La stampa, affamata di dettagli, si aggrappa all’immagine del "mostro innamorato", e lei diventa per qualche giorno la fidanzata di Ed Gein. Ma l’attenzione mediatica pesa. Le interviste aumentano, le domande pure. E, improvvisamente, Adeline cambia versione.

Pochi giorni dopo, chiama il direttore del Plainfield Sun e ritratta tutto. Dice che la relazione non è mai esistita, che lei e Gein erano solo amici di vecchia data. "Non c’è stato nessun fidanzamento, nessuna storia d’amore. Uscivamo insieme qualche volta, ma nulla di più".

Ammette però che Gein le faceva visita, che parlavano spesso e che sì, era davvero "educato e tranquillo". Ma nega di averlo mai definito "dolce". E ancora: "Non l’ho mai trascinato in taverna, come hanno scritto. Lui veniva a trovarmi, ci salutavamo e basta".

La ritirata di Adeline accende ulteriormente la curiosità. Perché mentire, o perché esporsi così? Alcuni cronisti dell’epoca ipotizzano che abbia voluto attirare l’attenzione. Altri - più indulgenti - parlano di una donna semplice travolta dal clamore. Fatto sta che la Watkins sparisce rapidamente dai radar.

Non comparirà più in pubblico, e il suo nome resterà legato per sempre a quello di Ed Gein, come un’ombra sfocata nel grande puzzle del mostro di Plainfield. E "Moster: The Ed Gein Story" ha riportato di nuovo alla luce la sua storia.

Adeline Watkins e Ed Gein in "Monster: The Ed Gein Story"

Il loro legame, sospeso tra realtà e leggenda, ha trovato nuova linfa nel 2025 con "Monster: The Ed Gein Story", la terza stagione dell’antologia Netflix creata da Ryan Murphy e Ian Brennan. Dopo Dahmer e Menendez, la serie entra nel cuore dell’America rurale e nella mente di un uomo diventato l’archetipo del killer silenzioso.

Nel ruolo di Ed Gein c’è Charlie Hunnam, mentre Adeline Watkins è interpretata da Suzanna Son, già vista in "The Idol". La Son ha raccontato a Women’s Wear Daily di aver vissuto questa parte come "un viaggio emotivo nella fragilità e nella dipendenza affettiva".

Nella serie, il loro rapporto viene rappresentato come una connessione fragile ma profonda e - ovviamente - incredibilmente romanzata, un legame tra due solitudini destinate a sfiorarsi e a consumarsi nel silenzio. Non una love story vera e propria, ma un gioco di specchi tra una donna che cerca dolcezza e un uomo che nasconde un inferno interiore.

Murphy spinge sull’ambiguità: l’Adeline della serie non è la testimone ingenua dei giornali, ma una figura complessa, simbolica. Una finestra sull’umanità sepolta sotto l’orrore. È un modo per chiedersi: anche il "mostro" può essere stato amato? O, più inquietante ancora, può aver creduto di esserlo?

Le leggende e le dicerie: l’amore che non è mai esistito?

Come ogni storia legata a Gein, anche quella di Adeline Watkins è ormai un terreno minato di versioni, dicerie e suggestioni. Alcuni ricercatori di true crime americani sostengono che Adeline non sia mai esistita davvero come figura romantica, ma che la stampa dell’epoca avesse enfatizzato una semplice conoscenza per costruire un contrasto narrativo tra "il mostro e la donna che lo amava".

Altri, invece, credono che tra i due ci fosse davvero un’amicizia singolare, forse basata su solitudini complementari (e qualche inclinazione pericolosa in comune).

Nell’immaginario pop, la figura di Adeline è diventata una sorta di Mary Shelley del Midwest: una donna che guarda dentro l’abisso e resta ipnotizzata. Nei forum di appassionati di cronaca nera si trovano ancora oggi discussioni che si chiedono se Gein, almeno una volta, abbia provato qualcosa di umano.

La verità probabilmente è sfumata, come le foto ingiallite dell’epoca. Di Adeline non restano interviste filmate né registrazioni. Solo ritagli di giornale e un nome che, ciclicamente, torna a galla ogni volta che Hollywood riaccende le luci sul "mostro gentile" del Wisconsin.

E se davvero ci fosse stata una donna pronta a dirgli "", resta una domanda sospesa nell’aria: chi avrebbe mai potuto immaginare cosa si nascondeva dietro quegli occhi apparentemente tranquilli?

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