Fermarsi, rallentare, concedersi il lusso del silenzio e della natura. I retreat, i cosiddetti ritiri, sono oggi più che una tendenza, un bisogno profondo. In un mondo dominato da velocità, rumore e connessioni digitali continue, i ritiri rappresentano una soglia, uno spazio-tempo sospeso che permette di riordinare i sensi, alleggerire la mente e riscoprire la parte più autentica di sé. E’ un viaggio interiore che non riguarda solo il benessere fisico, ma anche la bellezza intesa nella sua accezione più completa, fatta di equilibrio, armonia, luce interiore che si riflette sul volto, sul corpo, sul modo di stare al mondo.
La scienza conferma con dati ciò che le antiche tradizioni hanno custodito nei secoli. Una ricerca pubblicata su Scientific Reports nel 2019, ha dimostrato che trascorrere almeno 120 minuti a settimana a contatto con ambienti naturali aumenta del 59% la probabilità di dichiarare un buon livello di salute e benessere, con effetti che si stabilizzano tra le due e le cinque ore complessive. Ma ciò che rende i retreat esperienze trasformative non è solo il contatto con paesaggi suggestivi, è la ritualità.
Piccoli gesti ripetuti con intenzione assumono un valore simbolico e terapeutico. Una respirazione lenta e consapevole al mattino, la pratica dello yoga che scioglie le tensioni accumulate, un infuso di erbe sorseggiato lentamente, la scrittura di un diario al tramonto, il radunarsi attorno a un fuoco in silenzio. Ognuno di questi momenti diventa un confine che separa il quotidiano dall'esperienza sacra della cura. Le conoscenze millenarie trovano conferme nella letteratura scientifica contemporanea. Ad esempio, pratiche di respirazione lenta e profonda hanno mostrato, in diversi studi clinici, effetti positivi sull'ansia, sulla variabilità della frequenza cardiaca e sulla consapevolezza di sé. Lo yoga, ormai diffuso anche in contesti clinici, è associato a un miglioramento dell'immagine corporea e a una riduzione dei sintomi depressivi.
Numerose ricerche in psicologia ambientale hanno dimostrato che un incremento della connessione con la natura si associa a una maggiore frequenza di esperienze estetiche e a un miglior rapporto con il proprio corpo, fino a incidere positivamente sull'autostima e sulla percezione dell'immagine personale. L'Italia, con la sua straordinaria varietà di paesaggi, è una cornice ideale per questi percorsi. Colline silenziose, borghi antichi, eremi e monasteri, agriturismi immersi nel verde, località termali e resort sulle coste o in montagna offrono scenari unici per vivere ritiri durante tutto l'anno.
Non solo nelle stagioni più affollate, anche l'autunno con i suoi colori caldi o l'inverno con il silenzio ovattato della neve diventano occasioni di profonda rigenerazione. E così che territori spesso marginali possono trasformarsi in nuove capitali del benessere interiore, grazie a un turismo consapevole che valorizza le radici e i ritmi lenti. I retreat non sono evasione, ma ritorno. Ritorno al corpo che sente, alla mente che rallenta, al ritmo naturale del giorno e della notte, del sole e della luna. È un rito che si rinnova ogni volta nella natura e che, come un seme, lascia impressa la traccia di una nuova autenticità. La vera arte di ri-nascere.
A cura di Sabino Del Latte