09 Oct, 2025 - 13:12

La Puglia protagonista della scena televisiva italiana

In collaborazione con
Sabino Del Latte
La Puglia protagonista della scena televisiva italiana

Da comparsa a protagonista. Negli ultimi anni, il brand Puglia ha subito un’impennata significativa, in ogni campo, fra questi anche quello della televisione. Dal Gargano al Salento, passando per Bari, teatro delle recenti fiction “Le Indagini di Lolita Lobosco” e il “Maresciallo Fenoglio”. Chi ama la Puglia, la propria Regione, ha apprezzato e non poco, ma soprattutto ha visto proiettata sul piccolo schermo la quotidianità, attimi intensi, fotogrammi dall’inestimabile valore che permette ad ogni pugliese di ripercorrere aneddoti dell’esperienza di vita.

Gli albori: il giudice Mastrangelo

Una spettacolare serie di inquadrature aree ci mostra il mare in burrasca che, in un mattino assolato, sferza le rocce del frastagliato litorale salentino, tra Santa Cesarea e Tricase; sono le immagini su cui scorrono i titoli di testa della fiction Il giudice Mastrangelo (2005-2007), una delle prime produzioni televisive di un network nazionale interamente ambientate e realizzate in Puglia. Siamo agli albori di una nuova era, quella che interessa il settore audiovisivo italiano da vent'anni a questa parte, spingendo le produzioni verso alcune regioni attrattive per ragioni economiche, ambientali, paesaggistiche. La Fondazione Apulia Film Commission, con notevole lungimiranza, sonda in quegli anni le grandi potenzialità delle location televisive, altamente impattanti sulla disseminazione del brand territoriale pugliese, almeno al pari delle location cinematografiche. Da allora, il segmento produttivo della serialità è stato fortemente supportato, con esiti di grande successo di pubblico sulle reti generaliste.

Tali esiti hanno garantito un rilevante ritorno reputazionale al comparto dell'industria audiovisiva pugliese e hanno consolidato l'immagine della regione come location di pregio.

L’esperienza geografica offerta al pubblico di una serie tv si rinnova episodio dopo episodio oscillando tra la familiarità garantita dal riconoscimento (la stessa casa, la stessa spiaggia, lo stesso campanile) e la curiosità offerta dall'esplorazione del mondo (un nuovo scorcio, un nuovo paesaggio), e ancora dalla combinazione tra differenza e ripetizione prodotta dal ciclo naturale delle stagioni (la stessa spiaggia ma in autunno). Il territorio pugliese rappresenta certamente un punto di forza della strategia comunicativa delle serie tv girate in regione. La serialità televisiva mette in atto le pratiche narrative di quello che è stato definito Place-telling (narrazione dei luoghi). È interessante, in questo ambito, distinguere uno spazio televisivo che si configura come semplice contenitore di azioni in cui l'inquadratura del contesto è solo un'informazione geografica, da uno spazio inquadrato che offre un contributo decisivo alla storia (un ambiente drammaturgico), per individuare, infine, un paesaggio vero e proprio, ossia un oggetto contemplativo che consente un'esperienza estetico-geografica.

“Il Patriarca”

Il “Patriarca”, ad esempio, è un esempio di narrazione marcatamente territoriale che veicola concetti identitari come il radicamento e l'appartenenza alla comunità, ed è inoltre una serie con una quantità di riprese in esterna superiore alla media televisiva. Sebbene il genere di riferimento sia il crime drama, l'approccio della serie allo spazio rappresentato esibisce una vocazione vedutista che si esprime proponendo tanto ai personaggi quanto agli spettatori i paesaggi dei dintorni di Monopoli. Alla valorizzazione estetica del patrimonio naturale e culturale si alterna la messa in quadro di spazi fortemente antropizzati (aree portuali e industriali), spesso adottati per situare intensi confronti conflittuali.

Le indagini di Lolita Lobosco

L'impianto scenografico di “Le indagini di Lolita Lobosco” è invece concentrato su un microcosmo pittoresco, quello di Bari Vecchia. La protagonista è una vice-questora tornata a Bari dopo anni di assenza, e il suo sguardo sulla realtà è sempre mediato dalla memoria, un doppio sguardo che associa il visto al vissuto, come si rileva fin dai titoli di testa ambientati sull'iconico lungomare, spesso valorizzato da inquadrature in campo lungo che rovesciano la relazione tra figure e sfondo.

Orgoglio, appartenenza, identità. La Puglia cresce, e con essa anche la conoscenza del suo territorio, fatto di piccoli borghi e meraviglie ancora nascoste. Come si dice da queste parti, “il priscio è assai”.

A cura di Sabino Del Latte

LEGGI ANCHE