Dopo il numero di novembre Il Vernacoliere, giornale satirico di Livorno, sospende le pubblicazioni. Stamani, poco dopo le 8, l’annuncio è arrivato via social dallo stesso editore e direttore Mario Cardinali.
“O cari anzi carissimi collaboratori, o sparpagliata truppa d’eccelse firme del vignettare in satira mordace e d’altrettanto saettare in invettive scritte, o ultimi giapponesi d’una resistenza che ora la chiaman resilienza e ‘un ci si capisce più nulla nemmen lì, ascoltate! No, non è Trump che vi parla, e neanche la Meloni. Son io, il Vernacoliere! Che nuntia vobis dolorem magnum, anzi magnissimo” è il saluto di Cardinali.
Aggiunge: “Dopo il numero di novembre Il Vernacoliere sospende le pubblicazioni. Nessuno è eterno. Neanche Mario Cardinali. Che dopo sessantacinque anni di Vernacoliere, arrivato alla soglia dei novant’anni (ci manca ormai un mucchiettino di mesi, grinzosi anche quelli), si sente francamente un po’ stanchino. Oddìo, stanchino… ciondola! Sì, il cervello è sempre vispo, ancora ce la fa a creare le sue famose locandine, respira anche. Ma sottosotto ciondola, e anche un po’ soprasopra”. E tanti lettori sentono già la malinconia per quelle pagine e locandine che ti facevano “sbellicare dalle risate” per usare un’espressione livornese. “Boia deh, ripensaci Cardinali” dicono all’Ardenza e non solo.