Il Milan vola. Dopo sette giornate di Serie A 2025/26, i rossoneri sono primi in classifica con 16 punti, davanti a Inter, Napoli e Roma.
Il successo in rimonta per 2-1 contro la Fiorentina a San Siro ha consolidato il primato e, soprattutto, confermato il marchio di fabbrica di questo Milan: vincere con intelligenza, equilibrio e mentalità.
Una rimonta firmata dal talento ma costruita nella testa: l’atteggiamento, la calma e la fiducia nel piano gara sono i veri protagonisti del successo di una squadra che, diciamola tutta, non è la più forte del campionato ma ha avuto finora il merito di guadagnarsi l'appellativo di più brava.
Il tutto sotto la guida di Massimiliano Allegri, artefice di un inizio stagione da applausi, costruito non sul dominio tecnico, ma sulla lucidità tattica e sulla gestione dei momenti.
“Vincere di corto muso” è diventata una filosofia, non solo un modo di dire. Allegri la interpreta al meglio: il Milan non domina per forza il possesso, non cerca sempre la goleada, ma gestisce e colpisce al momento giusto.
Questa concretezza è la chiave che ha riportato il club rossonero in vetta. Allegri sta dimostrando che si può essere vincenti anche senza la squadra più forte del campionato, se si lavora con equilibrio, disciplina e mentalità vincente.
Guardando i nomi, il Milan non ha la rosa più profonda della Serie A. Inter e Napoli vantano alternative di livello, mentre la Roma ha investito pesantemente sul mercato.
Eppure, Allegri sta tirando fuori il massimo da ogni giocatore. Gli vadato il merito perchè:
Senza proclami e senza spettacolo, il tecnico livornese sta costruendo un Milan pragmatico e compatto, capace di vincere anche quando non brilla. È la versione moderna del suo vecchio credo juventino, adattato al DNA rossonero.
Con 16 punti dopo sette giornate, il Milan non è solo primo: è consistente.
Ha vinto partite difficili, ha mostrato carattere nelle rimonte e, soprattutto, ha mantenuto una media punti da scudetto pur non avendo una rosa “stellare”.
È la prova che la mano dell’allenatore fa la differenza: Allegri ha restituito al Milan una mentalità da grande squadra, capace di restare concentrata, cinica e vincente.
“Minimo sforzo, max risultato” non è una scorciatoia: è un principio di efficienza. Allegri ha dato al Milan un’identità chiara — difendere con ordine, colpire con rapidità e gestire con intelligenza.
La squadra non spreca energie inutili, ma sa accendersi quando serve.
Un Milan di “corto muso”, sì, ma anche di grande consapevolezza.
Il Milan di Allegri è la dimostrazione che nel calcio moderno la qualità non basta: servono equilibrio, mentalità e coraggio tattico.
Con una squadra senza grandi stelle in ogni reparto (l'unico è Modric a 40 anni!) il tecnico livornese ha costruito un gruppo solido, cinico e vincente, capace di stare davanti a tutti dopo sette giornate.
Una lezione di calcio e di gestione: Allegri vince senza bisogno di strafare, confermandosi uno dei migliori allenatori italiani di sempre.