27 Oct, 2025 - 23:27

Mastrapasqua: “San Francesco festività, c’era proprio bisogno”

Mastrapasqua: “San Francesco festività, c’era proprio bisogno”

“Nulla contro le feste, tantomeno contro san Francesco, patrono d’Italia e santo amato in tutto il mondo. Ma c’era proprio bisogno di trasformare la festa in festività? Come non celebrare la ricorrenza della morte del Poverello di Assisi, il 4 ottobre? Il dubbio è sulla opportunità di segnarlo in rosso sul calendario, facendolo diventare un giorno di riposo, come Capodanno, l’Epifania, la Pasqua e la Pasquetta, il 25 aprile, il 1° maggio, Ferragosto, il 1° novembre, l’8 dicembre, Natale e Santo Stefano. Dal 2026, a queste si aggiungerà il 4 ottobre, giornata dedicata al Santo di Assisi”. Lo scrive Antonio Mastrapasqua sulla rivista Espansione.

Il commento è molto duro: “Decisione presa in quattro e quattr’otto dai due rami del Parlamento, sostanzialmente all’unanimità. Questo è forse un piccolo miracolo del Serafico, aver abbattuto i muri di contrapposizione tra centro destra e campo largo, tra la signora Meloni e la signora Schlein e i loro supporter. Molto ha fatto l’incombenza delle celebrazioni per l’ottavo centenario della morte di San Francesco, che occuperanno il prossimo anno, 2026”.

“Trova tutti d’accordo la Repubblica fondata sul riposo”

“Dopo tanto parlare di salari bassi, di bassissima produttività, quello che riusciamo a tirar fuori dal cilindro è un altro giorno di riposo. La nostra Repubblica pare ‘fondata sul lavoro’ solo nelle parole della Costituzione. Nella sostanza, nella realtà, il nostro Paese sembra fondato su un altro patto fondamentale: quello del riposo. E la Repubblica ‘fondata sul riposo’ trova tutti concordi, destra e sinistra. Eppure, Dio solo sa quanto bisogno c’è di lavorare, di produrre reddito, in un Paese dove i salari non crescono e dove la produttività sembra non essere un problema. Insomma, mentre c’è bisogno di pane, preferiamo assicurare le brioches” scrive Mastrapasqua citando la regina Maria Antonietta.

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