Il 1° novembre 1897, in una Torino ancora in piena trasformazione industriale, nasceva una leggenda: la Juventus Football Club.
Fondata da un gruppo di studenti del liceo Massimo D’Azeglio, tra questi i fratelli Canfari, la squadra iniziò la sua storia con una semplice passione: quella per il calcio, allora sport d’élite e ancora lontano dall’essere popolare.
Oggi, 128 anni dopo, la Vecchia Signora rappresenta un modello di tradizione, vittorie e identità sportiva riconosciuto in tutto il mondo.
Il nome “Juventus”, scelto per evocare la giovinezza e la speranza, fu il punto di partenza di un’avventura destinata a cambiare per sempre la storia del calcio italiano.
La prima sede era poco più di una panchina in corso Re Umberto, dove i ragazzi si riunivano per discutere di tattiche e sogni.
La maglia, inizialmente rosa con fiocchetto nero, divenne presto bianconera grazie a una spedizione di casacche arrivate dall’Inghilterra — un dettaglio che oggi è leggenda.
L’ingresso della famiglia Agnelli negli anni ’20 segnò la nascita della Juventus moderna. Sotto la guida di Edoardo Agnelli, il club iniziò a strutturarsi come una vera società sportiva, vincendo cinque scudetti consecutivi tra il 1931 e il 1935.
Fu in quegli anni che la Juve divenne sinonimo di stile, eleganza e disciplina, qualità che avrebbero definito il suo DNA per sempre.
Tra gli anni ’70 e ’80 la Juventus divenne una potenza mondiale. Con campioni come Platini, Boniek, Tardelli e Scirea, sotto la guida tecnica di Giovanni Trapattoni arrivarono le coppe internazionali.
La Juventus fu il primo club a vincere per prima le tre Coppe europee, Coppa UEFA, Coppa Campioni, Coppa Coppe, e a guadaganrsi oltre che il rispetto dei club europei anche il riconoscimento ufficiale della UEFA.
In questi anni si consolidò anche il legame indissolubile tra squadra e tifosi: un popolo bianconero che, ovunque nel mondo, si riconosceva nello stesso grido — Fino alla Fine.
A metà degli anni novanta dopo un digiuno di circa 9 anni tornò ad essere la "Signora omicidi": sotto la guida di Marcello Lippi vinse tutto quello che c'era da vincere in Italia e in Europa fino ad arrivare sul tetto del Mondo con la conquista della Coppa Intercontinentale.
A cavallo tra la fine degli anni novanta e gli inizi degli anni 2000 fu protagonista di atre vittorie, ma un evento causato intenzionalmente a tavolino, da avversari frustrati dal non riuscire a vincere mai, cambiò la rotta della sua storia calcistica per alcuni anni.
Il nuovo millennio portò dopo i successi anche delle ferite. Dopo il dramma di Calciopoli (2006) e la retrocessione in Serie B, la Juventus non si arrese.
Con Antonio Conte prima e Massimiliano Allegri poi, il club risalì fino a conquistare nove scudetti consecutivi — un record nella storia italiana.
Questo periodo consolidò l’immagine della Juve come squadra resiliente, capace di rinascere più forte di prima, trasformando ogni caduta in una lezione.
Nel 2025 la Juventus è una società globale, con una visione moderna e una forte identità italiana. L’attenzione verso i giovani, l’investimento nel settore femminile e la crescita del brand Juventus nel mondo digitale raccontano una squadra che evolve senza dimenticare le proprie radici.
Dal nuovo Allianz Stadium alla Juventus Next Gen e alla Juventus Women, la Vecchia Signora continua a guardare al futuro, mantenendo vivo il suo spirito originario: vincere con stile.
Oggi, celebrare 128 anni di Juventus significa onorare una storia fatta di uomini, valori e vittorie. Dalla panchina di corso Re Umberto ai palcoscenici internazionali, la Vecchia Signora è diventata molto più di una squadra: è un simbolo di tenacia, eleganza e orgoglio italiano.
E mentre il mondo cambia, una cosa resta immutata: la Juventus non smette mai di reinventarsi sempre e soltanto sotto un'unica proprietà, quella della famiglia Agnelli.
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