Sono passati oltre due anni dalla scomparsa di Giacomo Solinas, avvenuta a Gonnesa, nel Sud della Sardegna, l’8 luglio 2023.
A distanza di tutto questo tempo, i genitori vivono in un limbo e ogni giorno confidano di ricevere una chiamata, un messaggio o informazioni relative al loro amato figlio.
Un vuoto, una mancanza costante e una speranza: quella di poterlo riabbracciare prima o poi, qualunque sia la sua nuova scelta di vita.
Una persona empatica, disponibile, sempre pronta ad aiutare gli altri e profondamente legata ai suoi familiari.
Una sparizione improvvisa, netta, che per chi lo conosce appare anomala, e tante domande ancora senza risposte.
Tag24 ha intervistato in esclusiva il papà e la mamma di Giacomo, ricostruendo insieme, in una video-intervista, la prima parte di questa drammatica vicenda.
Nel contributo video a Tag24, i genitori di Giacomo raccontano l’ultima volta che hanno visto loro figlio.
Si trovava a casa, a letto, mentre entrambi erano usciti al mattino presto per andare al lavoro.
La madre lo ha poi chiamato intorno alle 8:00, ma non ha ricevuto alcuna risposta; così, intorno alle 12:00 e dopo ripetuti tentativi di ricerca, è iniziata la preoccupazione.
«Siamo rientrati a casa e abbiamo cercato di contattarlo in tutti i modi», racconta il padre, «però non dava alcuna risposta».
«Giorgia, nostra figlia, ci ha contattato alle 12:00, e appena le ho detto che il telefono di Giacomo era spento, si è precipitata subito qui da Cagliari (era a lavoro) ed è immediatamente ha preso in mano la situazione, controllando la geolocalizzazione di Giacomo.
È stata poi contattata dal Sindaco e si sono organizzati per coordinare le ricerche il giorno successivo. A queste ricerche hanno partecipato in primis i Cacciatori, perché conoscono bene la zona, così come tanti volontari, e successivamente tutti i corpi richiamati: Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Barracelli, droni, elicotteri e altri».
«L’orario delle 15:30 si riferisce al momento in cui è stato attivato l’allert, su richiesta di mio marito, perché i Carabinieri non erano a conoscenza della legge per gli scomparsi (piano provinciale per la ricerca degli scomparsi), grazie alla quale la denuncia deve partire subito».

«Siamo andati subito al commissariato e abbiamo regolarizzato la denuncia di scomparsa», prosegue il papà.
«La speranza era che le autorità potessero rintracciarlo nel minor tempo possibile, ma non ci siamo riusciti in tempo».
«Giacomo, quella mattina, è uscito da casa alle 9 con un borsone e uno zaino, ha preso l’auto, si è recato in una zona di campagna, ha lasciato entrambi e poi è rientrato».
«Poi è uscito nuovamente e ha rifatto lo stesso percorso a piedi, per raggiungere la zona dove aveva lasciato gli oggetti».

La madre di Giacomo sottolinea che lo zaino il giovane lo ha portato via con sé, mentre tra i rovi è stato ritrovato il borsone.
Inoltre chiarisce che, la sera prima della scomparsa, aveva salutato i genitori dicendo che sarebbe partito per lavorare in Costa Smeralda insieme a un amico, il quale sarebbe andato a prenderlo a casa per partire insieme.
«Mio figlio non era a conoscenza delle telecamere che lo hanno ripreso, sia quando è uscito di casa, sia quando si è recato in montagna».

La mamma di Solinas, così come il padre, sono convinti che il figlio possa essersi spostato in altre città d’Europa, oppure essere ancora in Italia.
Potenzialmente potrebbe essersi spostato in nave, ma al momento non ci sono informazioni utili né conferme effettive.
Giacomo potrebbe aver eluso un controllo e, di conseguenza, non essere stato riconosciuto o tracciato negli archivi di viaggio.

Infine, i genitori di Giacomo chiedono l’aiuto di chiunque possa avere informazioni riguardo il suo allontanamento.
«Abbiamo contattato un tassista, mediante i tabulati telefonici che abbiamo ottenuto, ma purtroppo ci ha spiegato di non aver mai preso nostro figlio per una corsa», sottolinea.
«Confidiamo che le autorità, nelle indagini, chiamino tutte le persone che nostro figlio ha contattato; purtroppo noi non possiamo farlo».
«Giacomo, qualora vedessi questa intervista o quelle realizzate con giornali e televisioni in passato, ti prego: chiamaci».
«Qualora tu avessi trovato un equilibrio, nessuno te lo toglierà, ma permettici di tornare a vivere le nostre vite, di sapere che stai bene», conclude.

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