03 Nov, 2025 - 11:07

Spalletti rivitalizza la Juve, Milan e Roma danno spettacolo

Spalletti rivitalizza la Juve, Milan e Roma danno spettacolo

Bentornato Spalletti e il suo tatuaggio, che merita un posto di rilievo anche nei commenti perché - a ripensarci - si è parlato più del suo tattoo che di tutto il resto del corpo. Testa compresa. Che poi è quella che fa la differenza, con i giocatori.

Milan-Roma da spettacolo, nonostante il corto muso

Conta più il gioco o i giocatori? Meglio Gasperini o Allegri? Calcio spettacolo o corto muso? Il campo ha risposto in maniera approfondita. Contano (molto) più i giocatori, ovviamente. Basta vedere Rafa Leao: quando c'è con la testa e con le gambe, pare che il Milan abbia un uomo in più; quando si assenta nei suoi pensieri, i rossoneri sembrano con un uomo in meno.

Tra gasperiniani e allegriani, difficile mettere tutti d'accordo con un'opinione condivisa. Decide il risultato: 1-0. Ma è stato l'1-0 più bello e spettacolare della storia del calcio! Va bene, dai, senza esagerare: è stata la più bella partita del campionato attuale. La Roma ha dominato nei primi trenta. Il Milan nella seconda mezz'ora, a cavallo tra i due tempi.

Dopo un palo e un paio di miracoli di Svilar, che avrebbero potuto dare ai rossoneri un vantaggio anche più ampio, la sfida si è decisa con il duello Dybala-Maignan. Il francese ha ipnotizzato l'argentino e il Milan ha agguantato al secondo posto l'Inter e la stessa Roma, con appena un punto di ritardo dal Napoli che continua a mantenere la testa, anche se a fatica.

Avevano la testa al paradiso del calcio sia Gasperini sia Allegri, perché poche ore prima di Milan-Roma, è scomparso Giovanni Galeone il loro maestro. Il "Gale" è stato un gigante, come allenatore e come uomo in dosi uguali. I giovani lo conoscono, forse, soltanto per i racconti dei vecchi. Da quando ha smesso di frequentare panchine e piazze di provincia, dove lo hanno adorato, non si è curato di garantirsi una memoria pop attraverso televisioni e - tanto meno - social.

Però è stato bello leggere e sentire come lo hanno raccontato i suoi ex amici e calciatori, li chiamava "ragazzotti". Il suo calcio è stato nettamente il più bello degli anni ottanta e novanta. E chi non ci crede, significa che non lo ha mai visto.

Juve, Spalletti già incide

A proposito di calcio mai visto. Erano due anni che la Juventus non giocava un primo tempo effervescente come quello di Cremona, sabato sera. Merito di Spalletti, nel senso più ampio del termine. Merito per la carica motivazionale ai giocatori, alcune buone idee nei cambi ruolo e poi, naturalmente, l'avvio in discesa grazie al gol segnato dal redivivo Kostic dopo un minuto. Ha fatto bella figura Koopmeiners schierato in difesa.

È improvvisamente rinato Cambiaso. Vlahovic si è confermato di altra categoria rispetto a tutti i suoi colleghi di reparto in bianconero, più quasi tutti gli altri attaccanti della serie A. La Juve può tornare, anzi è già tornata in piena corsa Champions.

La corsa scudetto, appannaggio di Inter e Napoli nelle previsioni, è effettivamente equilibrata, oltreché incrinata dalle intromissioni di Milan e Roma. Di sicuro, erano anni che non si assisteva a un campionato così ampiamente equilibrato al vertice. Merito di chi c'è, lassù. Ma anche chi rincorre (oltre alla Juventus, anche il Bologna e perfino il Como).

E demerito di chi non c'è. Anzi, osserva tutti dal basso in alto: la Fiorentina di Pioli rappresenta la più evidente delusione stagionale. E l'allenatore esonerato una conseguenza perfino tardiva. Ma non è colpa del tattoo, almeno per lui. Pioli porta lo scudetto del Milan sull'avambraccio. A Firenze non ci hanno fatto caso. Hanno guardato altro...

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