03 Nov, 2025 - 13:30

Italia sotto assedio? Più di un arresto su tre riguarda stranieri: i dati da brivido

Italia sotto assedio? Più di un arresto su tre riguarda stranieri: i dati da brivido

Negli ultimi anni l’Italia sta vivendo una crisi di sicurezza legata anche – ma naturalmente non esclusivamente – alle difficoltà nella gestione dell’immigrazione.

Nel 2024, infatti, oltre un terzo degli arresti e delle denunce registrate in Italia ha riguardato cittadini stranieri, una percentuale che diventa addirittura schiacciante per i reati predatori, superando il 60%. 

I dati del Viminale – riportati dal quotidiano “Il Sole 24 ore” dipingono un quadro allarmante di un’immigrazione incontrollata che minaccia quotidianamente la sicurezza dei cittadini. Una situazione che sembra essere fuori controllo e che neanche i decreti sicurezza varati dal Governo Meloni sembrano in grado di arginare. 

Negli ultimi dieci anni le città italiane sono diventate più insicure, le periferie delle principali città metropolitane la notte – e a volte anche durante il giorno – sono terra di nessuno e gli italiani perbene hanno paura di uscire di casa. 

I dati diffusi dal Ministero dell’Interno fotografano una realtà che è da tempo sotto gli occhi di tutti.

Oltre un terzo degli arresti in Italia riguarda stranieri: i numeri ufficiali del 2024

Secondo le ultime statistiche del 2024, oltre un terzo delle persone denunciate, fermate o arrestate in Italia è di nazionalità straniera (34,7%). Questa percentuale raddoppia, superando il 60%, per i reati predatori, che includono rapine, furti con strappo e con destrezza. 

In particolare, le rapine in pubblica via vedono una incidenza straniera del 60,1%, mentre i furti con strappo e con destrezza raggiungono rispettivamente il 61% e il 69%.

Non si tratta di puntare il dito contro le persone straniere, ma di guardare in faccia la realtà confermata dai dati e cercare di trovare una soluzione che tuteli tutte le persone oneste, italiane o migranti.

Il numero totale degli arrestati stranieri è in aumento: rispetto al 2019, prima della pandemia, si è registrato un incremento dell’8,1%, passando da 265.869 individui segnalati a un numero significativamente più alto nel 2024.

Questo fenomeno va però inquadrato nel contesto più ampio dell’aumento della popolazione straniera in Italia, che al 1° gennaio 2024 ammonta a 5,7 milioni, di cui 5,3 milioni sono residenti regolari (pari al 9% della popolazione italiana contro l’8,2% nel 2014) e circa 321mila sono irregolari.

I dati territoriali mostrano una maggiore concentrazione di arresti stranieri in alcune aree del Paese, con Prato al vertice (62% degli arrestati), quasi il doppio della media nazionale, ma con una consistente popolazione straniera residente (circa il 25%).

Subito dopo vengono le grandi aree metropolitane come Milano (55,8%) e Firenze (56%), e zone di confine quali Imperia (54,8%), Bolzano (54,7%) e Trieste (51,5%).

Rapine e furti: la presenza straniera supera il 60%, dati ministeriali aggiornati

I dati sui reati commessi da stranieri mostrano una situazione preoccupante, con un’incidenza molto più alta rispetto a quella degli italiani in diversi tipi di delitti, soprattutto quelli predatori.

Le rapine rappresentano uno dei reati dove il peso degli stranieri arrestati è particolarmente evidente, con una percentuale che raggiunge il 52,3%, mentre per le rapine in pubblica via questo dato sale addirittura al 60,1%. 

Ancora più allarmante è la quota relativa ai furti con strappo e ai furti con destrezza, che sfiorano rispettivamente il 61% e il 69%. Questi numeri indicano chiaramente come la criminalità di strada sia fortemente influenzata dalla presenza straniera, contribuendo a un senso diffuso di insicurezza nei cittadini.

Tuttavia, l’incidenza straniera diminuisce guardando ad altre categorie di reati: le violenze sessuali, pur mantenendo una quota significativa del 43%, e lo spaccio di stupefacenti al 39% mostrano percentuali più basse rispetto ai reati predatori.

Ancora più contenuta è la presenza straniera nei furti di autovetture (24,5%), nel contrabbando (29%) e negli omicidi volontari (23,7%). Questo profilo indica che la maggior parte degli arresti di stranieri riguarda principalmente reati connessi a motivazioni economiche e di sopravvivenza, tipici delle fasce di popolazione più marginalizzate e spesso irregolari. 

Gestione fallimentare dell’immigrazione alimenta insicurezza e criminalità

Il quadro tracciato collega strettamente problemi di sicurezza a una gestione inefficace dell’immigrazione, soprattutto irregolare.

L’assenza di controlli efficaci sui documenti di soggiorno favorisce una quota rilevante di individui “invisibili”, che alimentano il circuito criminale con reati prevalentemente predatori. Questo fenomeno rischia di generare malessere sociale e percezioni di insicurezza, specialmente nelle aree urbane e di confine più colpite.

Le politiche di accoglienza indiscriminata e la lentezza dei rimpatri favoriscono un ricambio costante di chi viola le nostre leggi e mette in pericolo i cittadini.

Per molti l’unica via percorribile è un controllo serrato delle frontiere, la rapida espulsione di chi non ha diritto a rimanere, e programmi concreti di remigrazione.

 

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