03 Nov, 2025 - 16:23

Rinnovabili, l’Agenzia Internazionale per l’Energia prevede forte crescita fino al 2030

In collaborazione con
MATTEO DI FELICE
Rinnovabili, l’Agenzia Internazionale per l’Energia prevede forte crescita fino al 2030

Secondo le stime dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), la capacità rinnovabile globale dovrebbe raddoppiare entro il 2030, grazie ad un aumento di 4.600 GW. È quanto emerge dal rapporto intitolato “Renewables 2025”, pubblicato sul portale ufficiale dell’agenzia il 7 ottobre scorso. Per dare un’idea della portata generale di tale dato, tale crescita “corrisponde più o meno all’aggiunta della capacità di produzione di energia combinata di Cina, Unione Europea e Giappone al mix energetico globale”, come spiega la stessa IEA. Il trend sarà alimentato principalmente dal segmento fotovoltaico (per quasi l’80% del totale), seguito dall’eolico, dall’idroelettrico, dai biocombustibili e da quello dell’energia geotermica.

virgolette
“In oltre l’80% dei paesi”, sottolinea l’Agenzia Internazionale per l’Energia, “la capacità rinnovabile crescerà più velocemente tra il 2025 e il 2030 che non nei cinque anni precedenti”.

Di conseguenza, secondo le previsioni, la capacità rinnovabile globale al 2030 sarà più del doppio di quella del 2022.

Le rinnovabili in Italia: cresce il fotovoltaico in Italia

I dati pubblicati dall'Agenzia Internazionale per l’Energia - come vedremo in dettaglio più avanti - rendono bene l’idea di quanto la transizione energetica sia un processo lungo e complesso. Inoltre, non interessa soltanto l’ambiente, le infrastrutture e i mercati ma riguarda, direttamente, anche i consumatori finali.

Lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili ha due obiettivi primari: il primo è ridurre l’impatto delle attività umane sull’ambiente, limitando sempre più la produzione di emissioni inquinanti o 'climalteranti'. L’altro è calmierare i costi dell’energia per gli utenti. Da questo punto di vista, l’Italia rappresenta per certi versi un caso esemplare: un mercato gravato dalla dipendenza dal gas e alle prese con uno sviluppo altalenante delle rinnovabili.

Il Rapporto Statistico sul solare fotovoltaico pubblicato dal GSE a settembre scorso, ad esempio, evidenzia alcune caratteristiche peculiari del contesto italiano: nel 2024 è calato significativamente, rispetto al 2023, il numero di nuovi impianti entrati in esercizio (-24,5%) ma è comunque aumentata la potenza installata (+27,9%). In termini pratici, si legge nel documento a cura del Gestore dei Servizi Energetici, il dato risente del decremento degli impianti di piccola taglia (circa il 30% in meno), compensato dall’aumento di quelli più grandi (oltre i 500 kW).

Nel complesso, negli ultimi quindici anni, la crescita è stata notevole; negli anni tra il 2010 e il 2013, il ritmo è stato più sostenuto, per poi stabilizzarsi successivamente. Una nuova accelerazione c’è stata dopo il 2022, grazie all’introduzione di meccanismi agevolativi quali il Superbonus 110% e altri provvedimenti che hanno incentivato il passaggio alle rinnovabili, quali il DM FER-1 e l’Agrisolare.

Il settore energetico italiano, quindi, sembra aver intrapreso una direzione piuttosto chiara; lo stesso può dirsi degli utenti, più attenti a limitare i consumi, a favore di una maggiore sostenibilità ambientale ed economica. Un approccio più responsabile, infatti, è funzionale anche alla tutela del bilancio familiare, a fronte di un mercato il cui andamento è sostanzialmente imprevedibile.

Da questo punto di vista, però, non mancano le novità. Già da un po’, ormai, ha fatto il proprio ingresso sul mercato italiano Reset Energia, un fornitore che distribuisce energia elettrica pulita al 100% (in quanto prodotta interamente da fonti rinnovabili certificate) con una formula altamente innovativa. L’azienda, infatti, propone un modello di fornitura ad abbonamento mensile fisso, legato ad una specifica fascia di consumo. In altre parole, le offerte luce casa a prezzo fisso di Reset Energia consentono ai clienti di scegliere quanta energia avere a disposizione ogni mese a fronte di un importo ‘bloccato’, che include non solo il costo dell’elettricità ma anche gli oneri generali e di sistema, le imposte e l’IVA.

Le previsioni di crescita per l’Unione Europea

Allargando lo sguardo all’area UE, le previsioni formulate dall’IEA sono di segno positivo: le stime sono state “leggermente riviste al rialzo” in virtù del risultato (“più alto del previsto”) ottenuto dalle installazioni di capacità degli impianti solari fotovoltaici utility-scale (ossia di ampia portata). Il dato è stato alimentato dal notevole contributo dei contratti PPA (Power Purchase Agreement), ossia gli accordi tra acquirenti e produttori di energia rinnovabile. Secondo il rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, l’Italia - assieme a Germania, Spagna e Polonia - è stato uno dei maggiori mercati, a livello europeo, a sfruttare questo tipo di accordi commerciali. La crescita del solare fotovoltaico compensa le previsioni al ribasso che interessano l’eolico offshore; il settore fa registrare i più alti margini di espansione nel Medio Oriente e in Nord Africa, due regioni per le quali l’IEA ha rimodulato verso l’alto (fino al 25% in più) le previsioni per il periodo di riferimento.

L’energia elettrica rinnovabile: prospettive e criticità a livello globale

L’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili “resta la fonte di calore rinnovabile per gli edifici con la crescita più elevata durante il periodo di previsione”. Il suo utilizzo, secondo l’Agenzia, dovrebbe crescere ulteriormente (+2,3 EJ) e arrivare a contribuire per il 44% all’aumento settoriale del consumo di energia termica rinnovabile entro il 2030.

Il trend è guidato, naturalmente, dalle maggiori economie mondiali: Cina, India, Unione Europea e Stati Uniti, che insieme produrranno il 70% dell’aumento dell’uso di energia termica rinnovabile all’interno degli edifici.

virgolette
“Tre quarti di questa crescita” - scrive l’IEA - “deriva dall’incremento delle quote di generazione dell’energia, mentre il resto dall’impiego di nuovi riscaldatori elettrici, scaldacqua e pompe di calore”. Al contempo, osserva l’Agenzia, “l’aumento delle quote di eolico e solare fotovoltaico sta trasformando i mercati elettrici, facendo emergere nuove sfide per l’integrazione”. 

Entro il 2030, infatti, le rinnovabili saranno in grado di coprire circa il 30% del fabbisogno energetico globale, raddoppiando così il livello attuale. Questo impone un “rapido incremento della flessibilità del sistema energetico e investimenti per le reti in un crescente numero di paesi”. Le principali criticità riguardano i periodi in cui l’energia elettrica raggiunge un prezzo prossimo allo zero e le ore a prezzo negativo; secondo l’IEA

virgolette
“sono il segnale di scarsa flessibilità dei sistemi elettrici e/o di una incongruenza tra offerta e domanda in determinati momenti”.

A rendere lo scenario ancor più complesso vi è la differenziazione dei driver di consumo come, ad esempio, la diffusione delle colonnine di ricarica per i veicoli elettrici o la sostituzione delle caldaie tradizionali con sistemi a pompa di calore. Anche per questo, scrive l’Agenzia, in futuro serviranno infrastrutture più flessibili, in grado di integrare forme energetiche diversificate; non a caso, in molti paesi vengono già implementate politiche specifiche per migliorare il dispacciamento e l’accumulo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.

LEGGI ANCHE
LASCIA UN COMMENTO

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
I campi obbligatori sono contrassegnati con *

Sto inviando il commento...