Si terranno mercoledì alle ore 15:30 nel Duomo di Udine le esequie di Giovanni Galeone, storico allenatore e figura iconica del calcio italiano. La città friulana si prepara ad accogliere tifosi, amici, colleghi ed ex calciatori per rendere omaggio a un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella storia dello sport nazionale.
Il funerale di Giovanni Galeone sarà un momento di grande partecipazione e commozione. In molti, nel mondo del calcio, hanno espresso il desiderio di essere presenti per salutare uno degli allenatori più carismatici e anticonformisti della sua generazione.
La famiglia Galeone ha comunicato che Giovanni Galeone aveva espresso la volontà di essere cremato e di far disperdere le sue ceneri nel mare di Pescara, città che considerava una seconda casa.
Un gesto simbolico e toccante, che rappresenta il legame profondo tra l’ex allenatore e la città abruzzese, dove ha vissuto alcuni dei momenti più belli e significativi della sua carriera calcistica.
Dopo la cerimonia religiosa al Duomo di Udine, si procederà quindi con la cremazione, in linea con le volontà espresse da Galeone stesso. Il suo “ritorno al mare” è un ultimo atto di libertà e coerenza, proprio come il calcio che ha sempre insegnato.
Nato a Napoli nel 1941, Giovanni Galeone è stato uno dei tecnici più amati e rispettati del calcio italiano. Nella sua lunga carriera ha guidato squadre come Udinese, Pescara, Perugia, Napoli e Ancona, diventando un punto di riferimento per molti giovani allenatori, tra cui Massimiliano Allegri, che lo ha più volte definito il suo “maestro”.
Con il suo stile di gioco offensivo e il coraggio di proporre un calcio diverso, Galeone ha rivoluzionato l’approccio tattico di un’intera generazione, conquistando stima e affetto in ogni piazza dove ha lavorato.
Il nome di Giovanni Galeone resterà legato per sempre alla sua visione libera e innovativa del calcio. I suoi ex giocatori lo ricordano come un uomo ironico, diretto, ma anche profondamente umano.
Le sue parole e il suo modo di intendere il gioco continueranno a vivere nelle generazioni future di allenatori e appassionati.
Con la dispersione delle ceneri nel mare di Pescara, il “professore del calcio” saluterà simbolicamente per l’ultima volta i luoghi che più ha amato, lasciando dietro di sé un’eredità fatta di idee, emozioni e libertà.
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