Un campione di nome e cognome Giancarlo De Sisti ma di soprannome Picchio. E’ stato il capitano della Fiorentina del secondo scudetto, quello del ‘68-69 con Bruno Pesaola in panchina, il Petisso che era riuscito a far maturare una formazione di giovani un po’ scapestrati, come Chiarugi e Merlo, con campioni affermati ma desiderosi di riscossa come Amarildo. Il “geometra” di quella squadra era De Sisti, arrivato dalla Roma. A lui è dedicato il documentario "Nato il 13 marzo. Giancarlo De Sisti, un campione chiamato Picchio". che sarà presentato lunedì 24 novembre, alle 21, nel Museo del Calcio a Coverciano.
lI documentario, realizzato per “La Nazione” dal giornalista Roberto Davide Papini (con riprese di Massimo Nencioni e Michele Coppini, montaggio dello stesso Coppini e la collaborazione di Lorenzo Console) è stato premiato a Milano con la Menzione d’onore al festival “Sport Movies & Tv” ed è stato inviato al Beijing International Sports Film Week in programma nel mese di luglio 2026 in Cina.
Papini racconta la vita e la carriera di uno dei grandi protagonisti della storia del calcio italiano e internazionale. In Nazionale vince gli Europei del 1968 ed è uno degli eroi della semifinale mondiale del 1970: Italia-Germania 4-3, la partita del secolo. De Sisti, stremato, con i calzettoni abbassati, fu uno dei protagonisti di quelle due imprese. Ferruccio Valcareggi, il commissario tecnico, poteva contare su di lui, su questo calciatore umile quanto bravo. Ora il documentario che trasforma un calciatore in leggenda.
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