09 Nov, 2025 - 08:28

Cometa 3I/ATLAS, il terzo visitatore interstellare nella storia: cosa sappiamo finora

In collaborazione con
Samuel Kris Chinapah
Cometa 3I/ATLAS, il terzo visitatore interstellare nella storia: cosa sappiamo finora

C’è una viaggiatrice silenziosa che attraversa il nostro cielo, venuta da un luogo che nessuno di noi ha mai visto. Si chiama 3I/ATLAS, ed è una cometa speciale: un frammento di un altro sistema stellare, una cometa che ha varcato i confini del nostro Sistema Solare per poi scomparire di nuovo nell’oscurità. Scoperta il 1° luglio 2025 dal sistema di sorveglianza ATLAS (Asteroid Terrestrial-Impact Last Alert System), la cometa ha immediatamente sorpreso gli astronomi.

La sua orbita non è chiusa, ma iperbolica: significa che non ruota intorno al Sole, ma lo sfiora soltanto, diretta verso l’infinito. È il terzo oggetto interstellare mai osservato, dopo ‘Oumuamua (2017) e 2I/Borisov (2019). Ma a differenza dei suoi predecessori, 3I/ATLAS è più grande, più luminosa e più enigmatica.

Un messaggero da un altro mondo

Pochi giorni fa, la cometa ha raggiunto il punto più vicino al Sole, a circa 210 milioni di chilometri di distanza, poco oltre l’orbita di Marte. Per un attimo, due mondi lontanissimi di sono sfiorati: il nostro e quello, sconosciuto, da cui 3I/ATLAS proviene. Gli osservatori, dal NOIRLab al Vera Rubin Observatory, la stanno studiando senza sosta.

Le prime analisi spettroscopiche mostrano composizioni chimiche mai viste: tracce di nichel, silicio e altri elementi metallici in concentrazioni insolite, indizi di processi di formazione completamente diversi da quelli del nostro Sistema Solare. Un viaggio lungo milioni di anni

Secondo i modelli della NASA, la cometa potrebbe aver lasciato il proprio sistema natale milioni di anni fa, espulsa da un pianeta gigante o da un evento catastrofico come una collisione cosmica. Da allora vaga nello spazio interstellare, spinta dalla gravità di stelle lontane, fino a incrociare per caso la nostra orbita solare.

Viaggia a una velocità impressionante, oltre 100.000 km/h, e non tornerà mai più. Ma la sua comparsa ha già cambiato qualcosa: ogni osservazione permette di comprendere meglio come si formano i mondi e quali elementi chimici dominano oltre il nostro orizzonte cosmico.

Tra scienza e suggestione

Come accadde per ‘Oumuamua, anche 3I/ATLAS ha acceso la fantasia. Alcuni, tra cui l’astrofisico Avi Loeb di Harvard, hanno ipotizzato che l’oggetto potrebbe essere persino una sonda aliena, data la sua forma e l’insolito aumento di luminosità. Ma la comunità scientifica smentisce: non c’è nulla che fa pensare a qualcosa di artificiali, solo tate sorprese naturali.

Quel che è certo è che la cometa 3I/ATLAS ci costringe a guardare in alto, a riconnetterci con la meraviglia. Ogni volta che un corpo interstellare entra nel nostro cielo, porta con se un importante messaggio e promemoria: la nostra casa cosmica è molto più vasta e più complessa di quanto immaginiamo.

Non sarà una cometa da ammirare a occhio nudo. Resterà visibile con termoscopi professionali di grande apertura, e solo quando riemergerà dalla luce solare tra fine novembre e inizio dicembre. A volte, le scoperte più straordinarie non abbagliano: passano silenziose, lasciandoci soltanto la consapevolezza di quanto poco sappiamo.

A cura di Samuel Kris Chinapah

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