09 Nov, 2025 - 16:37

Riccardo Branchini, il 20enne scomparso, la madre: "Importante effettuare nuove ricerche"

Esclusiva di
Tag24
Riccardo Branchini, il 20enne scomparso, la madre: "Importante effettuare nuove ricerche"

È passato quasi un anno dalla scomparsa di Riccardo Branchini, avvenuta ad Acqualagna, in circostanze misteriose, il 12 ottobre 2024.

Per i familiari, tutto si è fermato a quel giorno, ma la speranza che, prima o poi, l'oggi ventenne possa rientrare a casa è più forte che mai.

Un adolescente empatico, lavoratore, dalla vita ordinaria e circondato dai suoi amici, pochi ma buoni.

Poi la decisione di allontanarsi dalla propria abitazione senza più fornire alcuna notizia ai propri cari, nel silenzio, lasciando aperte numerose domande, quasi tutte ancora senza una risposta concreta.

Nella video-intervista esclusiva rilasciata a Tag24, Federica Pambianchi, madre del giovane, e il suo avvocato Elena Fabbri hanno ricostruito la prima parte di questa drammatica vicenda. 

Riccardo Branchini scomparso: l'allontanamento del 20enne

Si precisa che le informazioni contenute in questo articolo, relative alla scomparsa del giovane, provengono da una comunicazione diretta tra Tag24, Federica Pambianchi e l’avvocato Elena Fabbri.

"Riccardo è scomparso la notte del 12 ottobre, dalla nostra abitazione, alle 00:14", racconta la madre.

"Era di rientro da una giornata trascorsa con gli amici in un paese vicino ad Acqualagna. Successivamente è uscito di casa, sempre a quell’ora, e si è diretto verso la diga del Furlo".

Il ritrovamento degli effetti personali 

"Lì alla diga abbiamo ritrovato la macchina, con tutti i suoi effetti personali all’interno: tra questi, la cintura sul sedile posteriore a forma di cerchio e i vestiti tutti disordinati".

"Le scarpe, invece, erano ben ordinate. Poi c’erano il cellulare ancora acceso e il portafoglio nel cruscotto".

"C'era anche il suo zainetto che portava sempre con sé, nel sedile posteriore dell'auto e scoperto in seguito dal satellitare che Riccardo non si era diretto subito lì ma prima ad un parcheggio non poco lontano".

L'arrivo alla Diga del Furlo 

"All’una di notte si è spostato alla diga del Furlo, dove è rimasto fino alle due, parcheggiando l’auto ma lasciando il quadrante acceso", spiega la madre.

"Il quadrante è rimasto acceso per circa un’ora, poi l’auto è stata spenta. Il custode ha riferito di aver sentito, intorno alle 2:30, lo sportello della macchina sbattere, e infatti la sua testimonianza coincide con gli orari ricostruiti", sottolinea.

"Le ricerche iniziali di Riccardo sono durate dieci giorni: hanno cercato ovunque, con l’impiego di sommozzatori, unità cinofile, Protezione Civile e Vigili del Fuoco".

L'importanza di avviare nuove ricerche sul campo 

"Siccome non fu autorizzato lo svuotamento della diga, la Procura dispose dei controlli con due sonar: uno a frequenza e uno dotato di telecamere", racconta la madre.

"Hanno cercato per un’intera giornata e, fortunatamente, non hanno trovato nulla. Tuttavia, a causa del fango presente all’interno del fiume, non hanno potuto garantirci il 100%, ma il 95%", prosegue.

"Io spero che Riccardo, in base agli accertamenti effettuati dalle autorità, si sia spostato altrove, magari in un’altra zona d’Italia o all’estero".

"Mio figlio, prima di allontanarsi, avrebbe fatto alcune ricerche su internet riguardanti capitali europee, lavori con vitto e alloggio o esperienze di volontariato".

"Sembra, dunque, che ci fosse più interesse a partire che a restare nella zona del Furlo, e io voglio credere che sia davvero così". 

Riccardo avrebbe visualizzato un Flixbus

"Abbiamo saputo dalle autorità che Riccardo aveva visualizzato un collegamento FlixBus in partenza da Pesaro e diretto a Bologna", spiega la madre.

"Il giorno successivo, però, c’era uno sciopero dei treni e questo dettaglio mi ha dato speranza. Le segnalazioni arrivate durante quest’anno sono state tantissime, ma purtroppo non era mai lui", aggiunge.

"Pensiamo che possa essere stato aiutato da qualcuno, perché in queste situazioni si pensa davvero a tutto. Se fosse stato da solo, lo avremmo trovato subito, anche con l’elicottero", conclude.

I numeri e le associazioni da contattare

Sul caso è impegnata l'avvocato Elena Fabbri congiuntamente all'associazione Gens Nova che da anni si occupa di offrire aiuto e supporto ai familiari di persone scomparse. 

"I riferimenti sono relativi alla sezione Marche, che si occupa nello specifico del caso di Riccardo", spiega l'avvocato Fabbri a Tag24. 

"I numeri da contattare sono il 3938873903 e il 3384060535. Inoltre il sito Gensnova.com e l'e-mail segreteriagensnova@gmail.com", conclude. 

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