È scomparso domenica 10 novembre 2025 Beppe Vessicchio, icona della musica italiana e volto amatissimo del Festival di Sanremo. Nato a Napoli il 17 marzo 1956, Vessicchio ha trasformato la sua passione per la musica in una carriera lunga e brillante, diventando uno dei direttori d’orchestra più riconoscibili e rispettati del Paese.
Fin da giovane studiò pianoforte e, pur avendo intrapreso inizialmente anche studi di architettura, capì presto che la sua strada era tra le note. Negli anni ’70 e ’80 iniziò a collaborare con grandi nomi della musica napoletana e italiana, come Edoardo Bennato, Peppino di Capri e Lina Sastri. Determinante fu la collaborazione con Gino Paoli, con cui firmò brani destinati a entrare nella storia della canzone d’autore italiana.
Ma è il Festival di Sanremo a rendere Vessicchio un simbolo. La semplice frase “Dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio” era già un evento: la sua bacchetta, la calma sul podio e il sorriso rassicurante accompagnavano artisti e pubblico in momenti indimenticabili. Ha vinto il Festival come direttore d’orchestra quattro volte, con artisti come gli Avion Travel, Alexia, Valerio Scanu e Roberto Vecchioni.
Oltre alla televisione, la carriera di Vessicchio è stata caratterizzata da collaborazioni di altissimo livello con Zucchero, Ornella Vanoni, Andrea Bocelli e molti altri. Sempre curioso e sperimentatore, promuoveva progetti che univano musica, cultura e territorio, dimostrando che la musica può essere al tempo stesso arte, divertimento e esperienza condivisa.
La notizia della sua scomparsa, avvenuta all’età di 69 anni a causa di una polmonite interstiziale, ha colpito profondamente il mondo della musica e dello spettacolo. Vessicchio lascia un’eredità che va ben oltre le note: generazioni di musicisti e spettatori lo ricordano per la sua gentilezza, la professionalità e la capacità di trasformare ogni esibizione in un momento speciale.
Il maestro Vessicchio non cercava la ribalta, cercava la bellezza: quella che nasce quando un’orchestra parte, quando una melodia si fa emozione, quando il pubblico trattiene il fiato. E in questo, il suo insegnamento resterà per sempre: la musica è un’architettura di emozioni, e lui sapeva costruirla meglio di chiunque altro.
Ciao maestro, grazie per ogni nota e ogni sorriso.
A cura di Virginia Mattei
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