11 Nov, 2025 - 15:40

Addio a Beppe Vessicchio, storico direttore d'orchestra del Festival di Sanremo

In collaborazione con
Arianna Pisciarino
Addio a Beppe Vessicchio, storico direttore d'orchestra del Festival di Sanremo

Il maestro Beppe Vessicchio, celebre direttore d’orchestra, arrangiatore e uno dei personaggi più amati della televisione italiana, è scomparso l’8 novembre, all’età di 69 anni, all’ospedale San Camillo Forlanini di Roma, dove si trovava a causa di una polmonite interstiziale complicatasi improvvisamente. I funerali sono stati celebrati in forma strettamente privata il 10 novembre alle ore 15, nella chiesa dei Santi Angeli Custodi di piazza Sempione, nel quartiere romano dove il maestro viveva da anni.

Nel corso della sua carriera, Beppe Vessicchio, di grande cultura musicale, ha accompagnato verso il successo tanti artisti italiani, prendendo parte a numerose edizioni del Festival di Sanremo e rappresentando un volto televisivo amato dagli italiani che lo hanno ricordato sui social.

Vita privata e carriera

Il maestro Vessicchio, che non ha mai detto molto sulla sua vita privata, si è fatto conoscere al pubblico soprattutto per cultura, intelligenza e, talvolta, ironia. Nato a Napoli nel 1956, Vessicchio si è dedicato alla cultura musicale sin da giovanissimo, diplomandosi in pianoforte al Conservatorio di San Pietro a Majella e impegnandosi presto come compositore e produttore di dischi per noti artisti italiani. Negli anni ’80 prosegue a tempo pieno la sua carriera di musicista e arrangiatore, posizione per la quale ha ricevuto diversi premi, collaborando anche con importanti nomi della musica italiana, da Gino Paoli a Ornella Vanoni, da Zucchero a Roberto Vecchioni.

Dal 1990 la sua presenza al Festival di Sanremo diventa una costante simbolica e, proprio qui, il maestro ha vinto il titolo di Miglior direttore d’orchestra in quattro edizioni: nel 2011, in particolare, con Chiamami ancora amore di Roberto Vecchioni; Vessicchio ha parlato di quel momento “come l’emozione più grande che avesse mai vissuto al Festival, dal momento che Vecchioni venne portato alla vittoria grazie solo ed esclusivamente ai voti del pubblico, senza alcuna spinta dalla discografia di potere”.

Oltre a Sanremo, Vessicchio è stato coinvolto in diverse produzioni televisive, tra cui Và Pensiero, Buona Domenica e Viva Napoli, dove si è affermato positivamente grazie al suo stile pacato e attento, e come una presenza rassicurante e amata dal pubblico. Inoltre, è stato molto apprezzato nel talent show Amici di Maria De Filippi, di cui era grande amico, dove ha contribuito a promuovere l’amore e il rispetto per la musica anche presso i più giovani, costituendo un ponte tra passato e presente.

L'impatto sociale e sui giovani

Vessicchio era noto non solo per le sue conoscenze musicali, ma anche per un approccio umano ed esistenziale alla musica, che egli ha contribuito a rendere, sempre di più, un’esperienza collettiva. Oltre alla musica, Vessicchio era noto per la sua passione per la lettura e la psicologia, spesso presente nelle sue riflessioni pubbliche sul rapporto tra musica e benessere.

Negli ultimi anni, ad esempio, si era dedicato alla ricerca sull’effetto della musica sulle piante (il Progetto Musica e Natura), sostenendo l’idea che la musica abbia un impatto benefico e armónico sull’ambiente e la crescita vegetale. Nel tempo, Vessicchio è diventato, soprattutto presso il pubblico più giovane, una vera e propria icona contemporanea, ma anche un meme, come lo definiremmo affettuosamente oggi, mettendo tutti d’accordo: è proprio il pubblico italiano a volerlo sempre di più al Festival.

Una volta, in occasione dell’edizione del 2017 (e poi in tutti gli anni a venire), quando andò virale l’hashtag #UsciteVessicchio, il maestro affermò di essere rimasto piacevolemente stupito dall’affetto e dalle attenzioni ricevuti anche dai più giovani. Egli ha sempre affermato di “Fare musica per la musica”, e il tema della canzone per l’infanzia, come mostra anche la sua lunga collaborazione con il Coro dell’Antoniano allo Zecchino d’Oro, gli è sempre stato molto a cuore, il che lo ha portato sempre più a promuovere l’introduzione ufficiale dell’insegnamento musicale anche nella scuola primaria, in modo da “recuperare le nuove generazioni – sin da subito - attraverso l’insegnamento della ‘musica bella’, ritornando ad un modello italiano di Conservatorio, perso in Italia, ma ancora molto riconosciuto nel resto del mondo”.

Da poco, era uscito nelle librerie il suo libro Bravo Bravissimo! Mozart e la musica raccontata ai ragazzi, dedicato soprattutto ai giovani, con l’obiettivo di contribuire alla diffusione della cultura musicale.

Il ricordo del mondo dello spettacolo

La notizia ha suscitato commozione tra il pubblico, ma anche nella politica e soprattutto nel mondo dello spettacolo. La premier Giorgia Meloni ha scritto sui social: “Ci lascia Beppe Vessicchio, celebre direttore d’orchestra e volto noto della televisione italiana. Un artista di grande cultura musicale che ha dato tanto e che ci mancherà. ‘Dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio’ era casa, era Italia”. Anche Ron, con il quale il maestro sarebbe presto andato in tournée a marzo 2026, per il Progetto Ecco che incontro l’anima, ha scritto: “Se n’è andato un fratello. In un momento importante per lui e per me; c’eravamo rivisti quasi un anno fa e c’eravamo guardati negli occhi, domandandoci: “E se facessimo una tournée insieme?”.

Rispose immediatamente di sì”. Non poteva mancare il ricordo di Maria De Filippi, con la quale Vessicchio ha fatto la sua ultima apparizione televisiva a Tu Si Que Vales del 27 settembre, in un duetto sulle note di Mille: “E’ difficile crederci. Mi sembra impossibile. Mi vengono in mente i tuoi occhi che esprimevano saggezza, autorevolezza, gli occhi di un grande Maestro, non solo d’orchestra, ma di vita [..] Ti voglio bene”. Vessicchio ha sempre attentamente lavorato e sperimentato in ambito musicale, e la sua scomparsa porta via un artista capace di unire musica classica e contemporanea, la disciplina dell’orchestra e una maggiore spigliatezza televisiva, ma anche generazioni e generi musicali diversi.

A cura di Arianna Pisciarino

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