Il mondo del calcio piange la scomparsa di Salvatore Garritano, ex attaccante del Torino e protagonista dello storico scudetto del 1976. Una grave perdita che ha scosso l’ambiente granata, con il club che si è stretto attorno al dolore dei familiari ricordando uno dei protagonisti di quella squadra leggendaria.
Garritano, riserva dei “gemelli del gol” Pulici e Graziani, è rimasto nel cuore dei tifosi per il suo impegno e per il gol decisivo al Milan nella stagione del tricolore. Ma come è morto l'ex giocatore? Ripercorriamo la sua vita tra carriera e affetti.
Garritano è morto all’età di 69 anni dopo una lunga battaglia contro la leucemia. Era malato dal 2007 e aveva affrontato la malattia con grande forza di volontà, continuando a vivere con discrezione e dignità.
L’ex attaccante si è dovuto arrendere dopo anni di cure e di speranza, lasciando un grande vuoto nel cuore di chi lo conosceva dentro e fuori dal campo. Nel corso della sua vita aveva anche denunciato l’abuso di farmaci nel calcio degli anni Settanta e Ottanta, tema fondamentale in quel determinato periodo storico.
Garritano lascia la moglie Elzbieta Turbak e i figli Francesco, Valentina, Miriam e Paolo. Una famiglia che gli è sempre rimasta accanto, accompagnandolo nei momenti più difficili della lunga malattia.
L’ex attaccante ha affrontato la leucemia con coraggio, sostenuto dall’affetto dei suoi cari e dalla vicinanza del mondo granata. Anche il nipote Luca Garritano, oggi centrocampista del Cosenza, ha seguito le sue orme nel calcio portando avanti il cognome con grande orgoglio.
Nato a Cosenza il 23 dicembre 1955, Garritano è cresciuto come una delle giovani promesse del calcio italiano, arrivando a collezionare dieci presenze nella nazionale Under 21. Nel 1975 è approdato al Torino, dove è rimasto fino al 1978. Con la maglia granata ha vinto lo scudetto del 1976, segnando il gol decisivo contro il Milan nella domenica del sorpasso sulla Juventus.
In totale ha collezionato 27 presenze e 6 reti. Dopo l’esperienza a Torino, Garritano ha vestito le maglie di Atalanta, Bologna, Sampdoria, Ternana, Pistoiese, Sorrento e Latina. Un vero professionista dentro e fuori il rettangolo di gioco, la cui assenza si farà senza dubbio sentire.
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