13 Nov, 2025 - 14:49

I nazisti le uccisero il fratello, dopo 70 anni arriva la giustizia

I nazisti le uccisero il fratello, dopo 70 anni arriva la giustizia

“Lei era una bambina. Amava quel fratello più grande. Ci correvano 12 anni fra loro. Quando nella primavera del 1942 il giovane, all’epoca diciottenne, uscì di casa la sorellina non immaginava che quella era l’ultima volta che i suoi occhi si posavano su di lui. Venne arrestato e subito deportato nel campo di sterminio di Mauthausen, in Austria. Dove tre anni dopo morì fra stenti e incredibili sevizie. Aveva soltanto 21 anni. Un dolore lancinante. Una ferita che la donna, ormai ultranovantenne, conserva nel cuore. E che l’ha accompagnata per tutta la vita”. Lo scrive La Nazione raccontando la storia di un crimine nazista. La donna, che vive in provincia di Siena, si è rivolta al tribunale civile chiedendo di essere riconosciuta vittima di crimini di guerra e contro l’umanità per la lesione di diritti inviolabili della persona da parte delle forze del Terzo Reich nel periodo compreso tra il primo settembre 1939 e l’8 maggio 1945.

A 12 anni vide scomparire il fratello che poi morì a Mauthausen 

Ha ottenuto ragione dalla seconda sezione civile che ha condannato il ministero dell’Economia e delle Finanze al pagamento nei suoi confronti di 168mila euro, oltre agli interessi. La trafila burocratica per incassare il risarcimento è ancora lunga ma non sono i soldi che interessano a quella bambina diventata anziana che vide arrestare il fratello diciottenne. Ha agito per un alto senso di giustizia che oggi è arrivata, tardi, molto tardi, ma è arrivata.

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