Mattia Caldara ha deciso di lasciare il calcio a 31 anni. Una scelta sofferta, arrivata dopo un’estate in cui il difensore ha ascoltato il proprio corpo e ha accettato la dura realtà dei fatti: quella di non poter più continuare a giocare.
L’ex Juventus e Milan lo ha spiegato in una lunga lettera, raccontando un cammino fatto di dolore, sconfitte interiori e tentativi di rialzarsi. Un addio che ha colpito i tifosi, riportando alla memoria uno dei talenti più brillanti del panorama italiano. Ma perché Caldara ha scelto di ritirarsi? Scopriamo nel dettaglio i motivi.
La decisione di dire addio al calcio è maturata dopo una visita specialistica. Caldara ha scoperto di non avere più la cartilagine della caviglia e di essere a rischio protesi nel giro di pochi anni. È stato il punto di non ritorno. Dopo stagioni trascorse tra terapie, recuperi e continue ricadute, il difensore ha capito che andare avanti avrebbe significato mettere in pericolo la propria salute.
Caldara ha raccontato il lungo periodo di sofferenza psicologica iniziato dopo i primi infortuni. L'ex Juve ha dovuto combattere con la frustrazione e la sensazione di non essere più sé stesso. Anche le persone vicine a lui avevano notato il cambiamento e tutto ciò lo aveva ferito profondamente. Lasciare il calcio è stato un modo per riprendere in mano la propria vita.
Mattia Caldara è esploso nell’Atalanta, dove si è imposto come uno dei giovani difensori più promettenti del panorama italiano. Nel 2017 la Juve ha scelto di puntare su di lui, ma le cose non sono andate secondo i piani. Poi il passaggio al Milan e l'inizio di un calvario senza fine.
Dal tendine lesionato alla caviglia al gravissimo infortunio al ginocchio: gli ostacoli sul suo percorso di crescita si sono moltiplicati. Il difensore ha provato a reagire e a rimettersi in gioco, ma non ci è riuscito nonostante mesi di lavoro intenso.
Il punto di rottura definitivo è arrivato in un allenamento al Milan. Caldara si è fatto male durante un contrasto di gioco: ha sentito un rumore secco, seguito dal dolore e dal crollo a terra. Il ginocchio non reggeva più, la gamba non rispondeva. Da quel momento ha capito che nulla sarebbe stato come prima.
Quel trauma ha cambiato tutto, spegnendo il sogno di una carriera destinata a grandi cose. L'ex difensore lo ha raccontato perfettamente nella lettera d'addio al calcio, commuovendo molti dei suoi ex tifosi.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
I campi obbligatori sono contrassegnati con *