Nel mondo del calcio, ogni settimana porta una nuova rivelazione. C’è chi segna, chi para, chi commenta… e poi c’è chi rivoluziona l’universo pallonaro con idee fuori scala. Questa volta tocca al presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che di certo non è famoso per tenersi le opinioni per sé.
Dopo l’infortunio di Anguissa con la Nazionale del Camerun, il patron ha messo sul tavolo una proposta quasi avveniristica:
Apriamo una finestra di mercato ogni volta che un giocatore si infortuna in Nazionale.
Così, giusto per mantenere un filo logico in un calendario che già assomiglia a Tetris livello “infernale”.
La rabbia è comprensibile: mandi i tuoi giocatori in giro per il mondo, tornano con souvenir che non avevi chiesto — tipo contratture, lesioni, legamenti che salutano.
Anguissa, croce per il centrocampo partenopeo, starà fuori per settimane: non proprio la migliore sorpresa alla vigilia degli appuntamenti decisivi.
E allora perché non aprire una mini-finestra di mercato “emergenza sanitaria”? Una sorta di pulsante rosso, tipo “rompere in caso di Nazionale”.
Del resto, cosa potrebbe andare storto? Una finestra ogni due settimane, contratti a gettone, giocatori intercambiabili come figurine… tutto super stabile e semplice da gestire. Facile.
C’è chi ha reagito alla proposta con perplessità, chi con stupore e chi con quel sorriso che dice:
“Ma guarda un po’, un’altra idea tranquilla e moderata.”
Certo, il calendario è già saturo, le federazioni non mollano, i club nemmeno… ma perché non aggiungere un po’ di pepe regolamentare? Alla fine, la Serie A non si annoia mai.
Tra diritti televisivi, formule di campionato, VAR, Superlega e finestre di mercato “a chiamata”, il calcio moderno ci ricorda una grande verità:
il pallone rotola, ma le idee corrono ancora di più.
E domani? Chissà. Perché, quando si tratta di proposte esplosive, c’è sempre qualcuno pronto a stupire. Ogni volta.
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