Sancar Vijai, il ragazzo scomparso da Napoli lo scorso 25 ottobre 2025, è stato finalmente ritrovato, mettendo fine a giorni di forte preoccupazione e angoscia per i suoi cari.
Il giovane, già in passato protagonista di episodi di allontanamento, era scomparso in circostanze che avevano subito fatto temere il peggio, soprattutto considerando la sua fragilità e le possibili difficoltà mnemoniche che avrebbero potuto impedirgli di chiedere aiuto o di trovare la strada per tornare a casa.
La famiglia, pur mantenendo viva la speranza, temeva che questa volta Sancar potesse trovarsi in una situazione di particolare smarrimento, incapace di orientarsi o comunicare il proprio bisogno di assistenza.
Le ricerche erano state affidate al Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi OdV, che conosceva già il caso e che, anche in questa occasione, aveva seguito ogni indicazione in stretto coordinamento con le forze dell’ordine, monitorando segnalazioni e movimenti compatibili con il giovane.
Tag24 ha intervistato in esclusiva la presidente Gaia Pensieri per ricevere tutti gli aggiornamenti sull'attuale stato di salute del trentenne.
"Sancar è molto provato dal tempo trascorso lontano da casa. Attualmente è ancora ricoverato e non abbiamo informazioni precise sulle sue dimissioni," spiega la presidente.
"La madre è arrivata da Napoli con la speranza di poterlo riportare subito con sé, ma purtroppo il viaggio non è andato come sperava, e ne siamo davvero dispiaciuti."
"Adesso la priorità assoluta è la salute del ragazzo e garantirgli tutte le cure necessarie," aggiunge il Pensieri.
"Al momento non abbiamo una data precisa per le sue dimissioni, ma ciò che davvero conta è che questa storia si sia finalmente chiusa con un esito positivo", evidenzia Pensieri.
"Purtroppo non si tratta del primo allontanamento: siamo già al terzo caso e ci auguriamo sinceramente che non accada più", prosegue.
"Nonostante la sua forte vulnerabilità, Sancar è riuscito a lasciare Napoli, superare i confini regionali e arrivare prima a Roma e poi a Viterbo".
"Il Comitato Scientifico ha inoltre richiesto un sostegno mirato non solo per il futuro di Sancar, ma anche per aiutare la sua famiglia a gestire nel modo più adeguato questa situazione", spiegano i volontari.
"Non possiamo correre il rischio che il trentenne si allontani di nuovo: siamo stati fortunati a ritrovarlo e, vista la sua fragilità, un nuovo episodio potrebbe avere conseguenze irreversibili", aggiungono.
"Ricordiamo che la nostra associazione offre ai familiari delle persone scomparse un supporto completo: psicologico, legale e soprattutto umano", conclude Pensieri.
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