Il percorso di Big Mama non è fatto solo di note potenti, barre incendiarie e look da palcoscenico: c’è un capitolo della sua vita che ha il peso delle grandi battaglie, di quelle che cambiano tutto e non lasciano nessuno uguale a prima.
Prima della luce dei riflettori, prima del clamore del pubblico, Marianna Mammone ha affrontato un momento che avrebbe messo in ginocchio chiunque. E lo ha fatto a soli vent’anni, in un momento in cui il mondo dovrebbe essere tutto sogni, speranze e prime conquiste.
La sua storia, però, non è una tragedia da raccontare sottovoce: è un racconto di coraggio, una playlist emotiva che passa dalla paura alla rinascita, dal buio alla luce. Una storia vera, autentica, forte.
La storia di una ragazza che ha preso la malattia per mano e l’ha guardata negli occhi, senza filtri, chiamandola con il suo nome. E in questo viaggio, la musica è stata il filo rosso che l’ha tenuta attaccata alla vita.
Nel 2020, mentre molti coetanei vivevano la spensieratezza dei vent’anni, Big Mama ha scoperto un linfoma di Hodgkin, un tumore maligno del sangue che colpisce il sistema linfatico. Una presenza ingombrante, letteralmente: una massa tumorale talmente vicina al cuore da far tremare i medici e da cambiare la percezione della vita nel giro di un secondo.
Marianna non ha mai usato giri di parole per descrivere ciò che le era successo. Non ha preferito espressioni edulcorate. Ha scelto la verità pura e semplice: "cancro". Una parola che fa rumore, che pesa, che spaventa.
Ma lei l’ha pronunciata senza paura, come fosse il primo passo per riprendere il controllo di tutto ciò che le era stato improvvisamente strappato.
Il linfoma di Hodgkin colpisce il sistema immunitario e spesso si manifesta con sintomi silenziosi. Big Mama, invece, si è ritrovata davanti a una battaglia immediata e urgente.
Tra esami, attese e diagnosi, la vita ha cambiato ritmo, passando dalla normalità alla sopravvivenza. Eppure, anche in questo caos, c’era qualcosa che non ha mai abbandonato: la sua grinta.
Dodici cicli di chemioterapia: questo è stato il numero da affrontare, una cifra che per molti rappresenterebbe un muro invalicabile. Big Mama, invece, ha dimostrato che la vulnerabilità può essere una forma di coraggio.
Ha raccontato che non voleva farsi vedere "malata", tanto che spesso usciva con la parrucca e cantava come se nulla fosse. "Mettevo la parrucca e cantavo, senza che nessuno si accorgesse di nulla", ha confessato in un’intervista.
Una frase che racchiude un mondo: la volontà di non arrendersi, il desiderio di non lasciare che la malattia comandasse la sua vita, la scelta di continuare a essere artista anche nei giorni più pesanti.
La chemioterapia non è stata solo un percorso fisico ma emotivo. I cicli di cura hanno portato Big Mama a ritrovare priorità diverse, a capire che la sua vita aveva un valore enorme, molto più grande delle paure e dei dubbi.
Ha imparato a volersi bene davvero, a mettere se stessa - finalmente - al primo posto. Una rivoluzione personale che avrebbe poi influenzato anche la sua musica e la sua identità pubblica.
Durante la chemioterapia, mentre il suo corpo combatteva la malattia, la sua mente ha continuato a creare. Big Mama ha scritto e registrato il brano "Veleno" proprio in quel periodo. Un gesto che per molti sarebbe stato impossibile, ma che per lei è diventato la prova vivente che l’arte può essere un’ancora di salvezza.
Ogni nota era una sfida, ogni parola un passo verso la rinascita. La musica è stata una medicina aggiuntiva, una forza invisibile che l’ha accompagnata nei giorni di sconforto e che ha trasformato il dolore in potenza creativa. Non ha mai smesso di credere nel suo talento, anche quando il corpo le chiedeva pausa.
E così, nel febbraio 2021, Big Mama ha finalmente ricevuto la notizia che tutti speravano: ha sconfitto il linfoma. Una vittoria che profuma di libertà, conquista, rinascita. Una pagina nuova, scritta con un inchiostro diverso: quello della consapevolezza.
Oggi Big Mama sta bene, è innamorata e lavora senza sosta. Sta bene non solo fisicamente, ma nell’anima, nella mente, nella carriera. Ha partecipato al Festival di Sanremo 2024, dimostrando che ciò che ha vissuto non l’ha fermata, anzi l’ha resa più potente di prima.
Ha affrontato anche delusioni, come l’eliminazione da Sanremo Giovani, ma anche qui ha mostrato quella determinazione che ormai la contraddistingue: cadere sì, arrendersi mai.
A 25 anni, Marianna si mostra come una donna che ha conosciuto il dolore ma ha scelto la luce. Oggi è un simbolo di body positivity, libertà e resilienza. Si è trasformata in un punto di riferimento per chi affronta malattie, paure o momenti bui, diventando la prova che si può rinascere più forti di prima.
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