Se è vero che alcuni uomini hanno sette vite come i gatti, Francesco Storace, l'ex Governatore del Lazio nonché ex ministro con Berlusconi, ne ha consumate già tre e mezzo.
Per tre volte e mezzo, infatti, hanno tentato di ammazzarlo.
L'ha confidato oggi a Tommaso Labate del Corriere della Sera.
Certo, Storace ha il suo bel caratterino. E questo ha dovuto riconoscerlo anche Giorgia Meloni.
Ma tant'è: le tre volte e mezza in cui ha rischiato la vita non hanno nulla a che vedere con l'attuale premier.
La prima volta che Storace ha rischiato di morire è stato per la sua passione politica. Che da sempre ha battuto a destra:
Storace ha raccontato che stava sistemando un manifesto fuori la sede dell'Msi quando da una macchina spararono in tutto sette colpi di pistola, "con un intervallo tra il primo e il secondo per evitare la donna col passeggino". Una casualità determinante:
ha dichiarato.
Non si riuscì a chiarire mai chi fosse stato l'autore di quell'attentato, sebbene Storace vide in faccia il suo aspirante assassino:
E comunque: tutto bene ciò che finisce bene.
Scampata bella la prima volta, il secondo attentato che Storace dovette subire fu quasi "normale amministrazione" per un attivista politico nella Roma degli anni di piombo:
ha ricordato. Mentre il terzo tentativo di farlo fuori, sempre per motivi politici, si tradusse invece nell'incendio della sua abitazione:
Tre attentati subiti, tutti di matrice politica. Perché tanto accanimento? Ha chiesto Labate a Storace. E lui:
Circostanza che ora Storace ha smentito.
Sta di fatto che l'altra (mezza) volta che ha rischiato la vita è stata per una battutaccia spesa contro i gay e i laziali.
Al CorSera, ha ripercorso anche questa disavventura:
Storace è molto romanista...
Risultato: Storace nella lista nera dei laziali.
Cosa che, evidentemente, gli è valsa un'altra sopravvivenza. Proprio come i gatti.
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