25 Nov, 2025 - 12:42

Delitto di Garlasco, la criminologa Barbara Fabbroni: "Alberto Stasi è innocente: ecco perché"

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Delitto di Garlasco, la criminologa Barbara Fabbroni: "Alberto Stasi è innocente: ecco perché"

Il caso del delitto di Garlasco è tornato a far discutere dopo 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, la 26enne uccisa nella sua abitazione il 13 agosto 2007. Le recenti indagini a carico di Andrea Sempio hanno riportato l’attenzione su uno dei processi più controversi e discussi della cronaca giudiziaria italiana. 

Nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, la vicenda è tuttora segnata da molte ombre e incertezze che continuano a dividere l’opinione pubblica e gli esperti del settore.

"Da quello che ho letto, da tutte le carte che sono riuscita ad avere, io a oggi ritengo che Alberto Stasi sia innocente e non abbia commesso questo delitto” afferma la dottoressa Barbara Fabbroni, psicoterapeuta e criminologa, intervistata da TAG24.

Delitto di Chiara Poggi, Alberto Stasi è colpevole o innocente? La versione di Barbara Fabbroni

La criminologa Barbara Fabbroni spiega come il processo che ha portato alla condanna sia stato basato su un “abito sartoriale” costruito attorno a Stasi, sostenuto solo da prove indiziarie. “I 23 minuti di perizia” su cui si è fondato il verdetto, evidenzia, non reggono sotto il peso delle successive analisi scientifiche.

Ricorda inoltre che Stasi è stato per anni etichettato come “il biondino dagli occhi di ghiaccio”, definizione che, a suo avviso, non riflette la realtà emotiva e psicologica dell’uomo: “Quegli occhi non erano occhi di ghiaccio, ma occhi smarriti e terrorizzati perché nessuno gli credeva.”

Secondo la criminologa, dietro all’immagine fredda e distaccata si nasconde una persona chiusa, che condivide i suoi sentimenti solo con le persone più vicine. Questa etichetta, aggiunge, ha alimentato un pregiudizio che ha pesantemente influenzato la società e anche la giustizia.

Il movente e la scena del crimine

La questione del movente è un altro nodo irrisolto della vicenda. La psicoterapeuta Fabbroni mette in dubbio la tesi del delitto d’impeto, indicata dalla sentenza del 2015, sostenendo invece che la violenza usata sia stata una manifestazione di odio e rancore profondi.

“Quello che mi ha colpita nelle immagini è la brutalità dell’attacco, una violenza inaudita, che lascia pensare a motivazioni ben oltre un litigio improvviso" sottolinea.

L'esperta ipotizza una dinamica complessa: “Se dovessi fare un’ipotesi molto astratta, dico che potrebbero essere state più di una persona a essere intervenuta, con armi diverse, e ciò spiegherebbe la varietà dei colpi inferti alla vittima”. 

Barbara Fabbroni suggerisce inoltre che il movente potrebbe essere collegato a “una grande paura”, forse un segreto che la vittima aveva scoperto.

“La chiavetta, le ricerche che Chiara Poggi faceva potrebbero essere un buon movente per la persona o le persone che hanno agito, promuovendo rancore, odio e paura che poi si sono espresse in questo atto tanto violento" afferma.

Andrea Sempio e la ricerca della verità

Sul nuovo indagato Andrea Sempio, Fabbroni ricorda che l’essere indagato non equivale a essere colpevole: "Lui si sente sotto i riflettori, sotto pressione, ma è fondamentale non giudicare prematuramente”.

La pressione mediatica che circonda la vicenda, dice, è enorme e influisce pesantemente sulle persone coinvolte.

Pur riconoscendo la difficoltà della situazione per Sempio, la criminologa auspica che si arrivi a prove solide prima di attribuire responsabilità definitive: “Spero che si trovi il colpevole vero, con prove vere e non con indizi; la verità non ha una data di scadenza”. 

Fabbroni sottolinea l’importanza della Procura di Pavia e della Procura di Brescia nel portare avanti le indagini con fermezza e serietà: “Sono sicura che dispongano di elementi significativi che ancora non conosciamo e che ci aiuteranno a fare chiarezza definitiva.”

La speranza è che, con pazienza e determinazione, possa finalmente risolversi un mistero che ha segnato la storia della giustizia italiana.

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