Oltre al danno anche la beffa per il Sassuolo che in quel di Sinigaglia non solo subisce una cocente sconfitta ma ritorna in Emilia con il morale ancora più a pezzi per quanto è accaduto al 50° minuto della gara contro il Como.
A pochi minuti dalla ripresa si è registrato un momento che nessun tifoso del Sassuolo avrebbe voluto vivere. Domenico Berardi, si è fermato improvvisamente, portandosi la mano alla coscia destra.
La curva ospite è piombato nel silenzio: niente contatto, nessun contrasto duro… solo un dolore improvviso e, soprattutto, la paura.
Berardi ha lasciato il campo a testa bassa, visibilmente frustrato, consapevole di quanto il suo ruolo sia fondamentale nello scacchiere neroverde. Da quel momento è partita la domanda che domina tra tifosi, stampa e fantallenatori: quanto durerà l’assenza del numero 10?
Le prime diagnosi parlano di un problema muscolare al flessore della coscia destra, una zona delicatissima per un giocatore che fa della progressione, dei cambi di ritmo e dell’esplosività fisica la sua arma migliore. Si tratta di un tipo di infortunio solitamente abbastanza significativo da imporre cautela e un percorso di recupero controllato.
Nell’ambiente Sassuolo non trapela ancora nulla, però, in merito all'entità dell'infortunio. La sensazione è che Berardi potrebbe stare lontano dai campi da gioco almeno tre o quattro settimane. Dunque la la possibilità di rivederlo già dalla prossima giornata è assai remota!
Berardi si sottoporrà nei prossimi giorni a esami strumentali approfonditi per valutare l’evoluzione della lesione. Il responso dirà molto sulla tabella di marcia del suo rientro, ma l’obiettivo dello staff medico è chiaro: evitare ogni rischio di ricaduta.
Dopo anni in cui l’attaccante ha spesso stretto i denti per la squadra, oggi la gestione è cambiata:
Nessuno a Sassuolo vuole accelerare: il “progetto neroverde” vive anche — e soprattutto — della presenza del suo capitano.
La sua assenza pesa, inutile nasconderlo. Berardi non è solo l’uomo più rappresentativo del Sassuolo: è regista offensivo, finalizzatore, guida tecnica ed emotiva.
L’attacco dovrà reinventarsi, e le responsabilità si distribuiranno tra chi è pronto a cogliere l’occasione: Cristian Volpato e gli altri interpreti del reparto offensivo avranno la chance di dimostrare di poter reggere la scena.
Il gruppo è con il suo capitano: l’idea è non sostituirlo, ma tenere alto il livello in attesa del suo ritorno.
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