Il dibattito europeo sull’uso dei beni russi congelati per finanziare l’Ucraina si intensifica, e il Belgio si trova al centro delle tensioni. Il primo ministro Bart De Wever ha respinto il piano della Commissione europea per un prestito basato sugli asset immobilizzati, citando rischi legali e possibili ritorsioni da parte di Mosca. Le sue dichiarazioni mostrano quanto la questione sia diventata un nodo geopolitico critico per Bruxelles.
Il primo ministro belga, Bart De Wever, è al centro dell'attenzione, ma stavolta non per la sua opposizione all’utilizzo dei beni russi congelati da parte dell’Unione Europea per un “prestito di preparazione” all’Ucraina.
Il Belgio non ha dato il proprio sostegno al piano della Commissione europea che prevede un prestito di 140 miliardi di euro attraverso l’uso degli asset immobilizzati russi destinati a Kiev. Secondo questo schema, l’Ucraina dovrebbe restituire il prestito dopo che la Russia avrà accettato di pagare le riparazioni alla fine della guerra.
La maggior parte dei beni in questione è depositata presso l’istituto Euroclear, in Belgio. Il governo belga ha espresso timori riguardo a possibili rischi di ritorsioni legali e finanziarie da parte di Mosca.
In un’intervista al quotidiano belga La Libre Belgique, De Wever ha affermato che pensare che la Russia possa perdere la guerra in Ucraina è “una favola, un’illusione”.
De Wever ha ribadito i suoi dubbi sull’ipotesi che la Russia possa essere sconfitta:
Il primo ministro belga ha anche rivelato la possibilità di ritorsioni e ha dichiarato:
Il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza ed ex presidente russo, Dmitry Medvedev ha avvertito il 4 dicembre che, se l’UE decidesse di utilizzare i beni congelati depositati in Belgio, questo potrebbe equivalere a un “casus belli”. La Russia aveva già annunciato che avrebbe reagito qualora Bruxelles avesse deciso di ricorrere a tali asset.
If the crazy EU does steal frozen Russian assets for a "reparations loan," we may view it as a casus belli with all the relevant implications for Brussels & Co. Then, these funds may have to be returned, not in court but as real reparations paid in kind by Russia’s fallen foes.
— Dmitry Medvedev (@MedvedevRussiaE) December 4, 2025
Mentre proseguono le discussioni su come sostenere finanziariamente l’Ucraina, la Commissione europea ha proposto, il 3 dicembre, due opzioni rivedendo una precedente proposta.
Le alternative prevedono un prestito di riparazione da 90 miliardi di euro, che coprirebbe due terzi del fabbisogno finanziario dell’Ucraina oppure il ricorso a prestiti sui mercati internazionali.
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