06 Dec, 2025 - 19:04

L'acquisto di armi Usa per l'Ucraina, 21 paesi a bordo: tra unità e crepe nascoste

L'acquisto di armi Usa per l'Ucraina, 21 paesi a bordo: tra unità e crepe nascoste

Il programma PURL coordina gli acquisti di armamenti avanzati per sostenere l’Ucraina nel conflitto con la Russia. Finora 21 paesi hanno aderito all’iniziativa, tra cui per la prima volta anche Australia e Nuova Zelanda, con un impegno complessivo di oltre 4 miliardi di dollari. L’iniziativa rappresenta un chiaro segnale del sostegno continuo degli alleati occidentali a Kiev; tuttavia, non mancano le crepe.

PURL: il programma di supporto all’Ucraina e i contributi dei paesi alleati

21 paesi hanno aderito al programma PURL (Priority Ukraine Requirements List) per sostenere l'Ucraina nell’acquisto di armamenti dagli Stati Uniti. Lo ha dichiarato, il 4 dicembre 2025, il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiha. L'impegno degli alleati di Kiev nell'ambito del programma ha raggiunto 4,18 miliardi di dollari.

Per la prima volta hanno contribuito al programma di acquisto di armi anche paesi non membri della NATO: Australia e Nuova Zelanda.

Durante un incontro dei ministri degli esteri alleati a Bruxelles, sono stati annunciati due pacchetti PURL congiunti, ciascuno del valore di 500 milioni di dollari: il primo cofinanziato da Germania, Norvegia e Polonia, il secondo da Germania, Norvegia e Paesi Bassi.

Berlino contribuirà ai prossimi pacchetti con circa 200 milioni di dollari, mentre Oslo ne fornirà fino a 500 milioni. I Paesi Bassi hanno confermato un contributo di 290 milioni di dollari, che includerà munizioni per i sistemi di difesa aerea ucraini e supporto alla flotta di caccia F-16.

Anche il Canada e il Regno Unito hanno annunciato nuovi contributi nell’ambito dell’iniziativa PURL per sostenere l’Ucraina. Il ministro degli Esteri canadese, Anita Anand, ha dichiarato che il suo paese donerà circa 200 milioni di dollari, mentre il Regno Unito metterà a disposizione altri circa 13 milioni di dollari destinati al sostegno energetico.

Questa articolazione degli aiuti evidenzia anche le differenze di approccio tra gli alleati occidentali. Mentre paesi come Germania, Norvegia e Paesi Bassi mostrano un forte impegno nel programma PURL, la Francia mantiene una posizione più cauta e diffidente verso il piano, e l’Ungheria si oppone apertamente agli aiuti militari a Kiev. Allo stesso tempo, nazioni come il Regno Unito perseguono canali alternativi di sostegno.

All’interno dell’alleanza si manifestano, quindi, discrepanze significative: alcuni membri si mostrano fedeli e coesi nel progetto, mentre altri seguono strategie più flessibili o riluttanti, influenzando così il quadro complessivo del PURL.

L'obiettivo è quello di raggiungere un valore complessivo fino a 5 miliardi di dollari entro la fine dell’anno grazie all’iniziativa.

Funzionamento del programma PURL e ruolo degli Stati Uniti

L'iniziativa è un programma USA-NATO ed è stata lanciata nel luglio 2025. Il programma PURL consente agli stati membri della NATO di acquistare armamenti avanzati dagli Stati Uniti per l'Ucraina.

Durante un incontro tra il presidente americano e il segretario generale della NATO, Mark Rutte, è stato raggiunto un accordo: le armi saranno costruite negli Stati Uniti e l’acquisto sarà finanziato dai paesi europei. L'amministrazione americana, sotto la guida di Donald Trump, era disposta a vendere armi pagate dagli altri alleati, mentre respingeva gli aiuti militari diretti a Kiev. Questa iniziativa ha permesso la continua fornitura di armamenti da parte degli USA all'Ucraina.

Diplomazia e piano di pace degli Stati Uniti

L'impegno è stato annunciato mentre proseguono gli sforzi diplomatici attorno al piano di pace degli Stati Uniti. Un testo di 28 punti è stato rivisitato durante i contatti tra i funzionari statunitensi e ucraini. Una delegazione, alla guida dell’inviato del presidente Trump, Steve Witkoff, ha presentato il piano di 19 punti al presidente russo, Vladimir Putin, a Mosca.

L’impegno diplomatico prosegue per trovare un’intesa che soddisfi i termini sia di Kiev sia di Mosca, mentre persistono le divergenze tra le parti su diversi temi, tra cui le concessioni territoriali. Gli alleati occidentali di Kiev, che rifiutano la capitolazione dell'Ucraina, mirano quindi a rafforzare la posizione negoziale del paese.

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